Questa mattina nella sala verde della Cittadella regionale di Germaneto si è tenuto l’incontro sull’IGP Olio di Calabria “Scenari di mercato per l’olio extravergine d’oliva: opportunità e prospettive”, promosso dalla Regione Calabria e dal Consorzio di valorizzazione “Olio IGP Calabria”
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Ha concluso i lavori Mauro D’Acri, Consigliere regionale delegato all’Agricoltura, che ha portato i saluti del Presidente Oliverio ed ha richiamato gli interventi tecnici che lo hanno preceduto.
“Dalle relazioni degli illustri docenti universitari – ha affermato – si è evinto che in Calabria, data la conformazione dei nostri terreni, non si può fare agricoltura super intensiva, se non in particolari casi. Ma la qualità del nostro olio, se non fosse ancora chiaro, è veramente rilevante. Negli anni in questo settore – ha sottolineato – i premi alla produzione hanno creato non pochi danni. L’ultimo sforzo di questa amministrazione regionale è nato con lo scopo di porre rimedio a questa tendenza sbagliata del passato. Parlo del bando del biologico, che abbiamo pubblicato di recente, con il quale abbiamo deciso di cambiare registro e di sostenere chi davvero trasforma e commercializza. Oggi – ha concluso D’Acri – dobbiamo avere la consapevolezza che divisi non si va da nessuna parte e che per far conoscere il nostro olio, la nostra arma vincente è proprio il marchio IGP”.
Giacomo Giovinazzo, Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura e Risorse agroalimentari nonché Autorità di Gestione del PSR Calabria, ha esordito definendo l’incontro odierno una sorta di “Stati generali dell’Igp”.
“Nel settore olivicolo i vincoli stanno diventando opportunità – ha dichiarato – Spesso le nostre produzioni travalicano le frontiere italiane, ma ancor più spesso non riusciamo ad affermare la calabresità delle nostre produzioni. Produzioni che sono di grande qualità, ma spesso di frontiera, di un manipolo di produttori importantissimi che hanno fatto da apripista e che però devono diventare rappresentativi di tutti gli olivicoltori calabresi. In Calabria abbiamo 184mila ettari di uliveti che producono il 33% della produzione italiana, il 70% insieme alla Puglia, ma le normative nazionali hanno limitato l’operato regionale. Dobbiamo evidenziare insieme alle regioni del sud che è necessario una modifica al piano olivicolo nazionale, e non dobbiamo più pensare ad interventi generalisti, ma concentrarci sulle singole filiere, aggregando più seriamente la produzione. Stiamo lavorando ad un bando per la valorizzazione – ha aggiunto – per comunicare in primis all’Italia che la Calabria produce olio e quindi per la riconoscibilità, data dal legame territorio- prodotto e rispetto dell’ambiente. In secondo luogo, rispetto alla riconversione, dobbiamo ripensare un modello di un’agricoltura olivicola che sia sostenibile, che sostituisca la riforma storica”.
I lavori sono stati introdotti da Massimino Magliocchi, presidente del Consorzio di tutela e valorizzazione Olio IGP Calabria, che ha presentato ufficialmente il Consorzio e ha spiegato il percorso lungo e difficile che ha condotto all’ottenimento del riconoscimento Igp, necessario per la valorizzazione e la tutela dell’olio evo calabrese e dei nostri territori.
A seguire gli interventi di Denis Pantini, direttore area agroalimentare Nomisma, che ha illustrato le ultime tendenze dei mercati nazionali ed internazionali rispetto all’olio evo, il profilo dei consumatori odierni ed il valore aggiunto rappresentato dal marchio Igp;
Maurizio Servili del Dipartimento di Scienze agrarie alimentari e ambientali dell’Università di Perugia che ha parlato della qualità e degli aspetti organolettici degli oli evo, dell’immagine percepita dai consumatori e dei costi dei prodotti;
Bruno Bernardi, delegato del Rettore dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria e Maria Teresa Russo del Dipartimento di Agraria della “Mediterranea”, che hanno parlato della produzione olivicola italiana, ed in particolare calabrese, tradizionale e moderna, facendo un confronto con i competitor stranieri. f.d.