Mar. Lug 16th, 2024

Si assiste ad un lieve calo dei contagi nel bollettino diramato oggi dal dipartimento salute della Regione rispetto all’impennata di ieri. Non si registrano decessi

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Si assiste ad un lieve calo dei contagi nel bollettino diramato oggi dal dipartimento salute della Regione: sono +93 i nuovi casi rispetto all’impennata di ieri (+137), a fronte di 1,705 tamponi processati, sia antigenici che molecolari. Non si registrano vittime nelle ultime 24 ore. La provincia di Reggio Calabria conta il maggior numero di positivi +42, seguita da Cosenza +32, e Crotone +14. Crollo dei contagi a Vibo Valentia +1, Catanzaro conta zero positivi. Calano gli ingressi nei reparti Covid degli ospedali calabresi (-2), stabili le terapie intensive.

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 70199 rispetto a ieri. Questi sono i dati giornalieri relativi all’epidemia da Covid-19 comunicati dai Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.PP. della Regione Calabria.

Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:

Catanzaro: CASI ATTIVI 80 (2 in reparto, 0 in terapia intensiva, 78 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 10248 (10104 guariti, 144 deceduti);

Cosenza: CASI ATTIVI 1471 (31 in reparto, 3 in terapia intensiva, 1437 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 22050 (21484 guariti, 566 deceduti);

Crotone: CASI ATTIVI 96 (1 in reparto, 0 in terapia intensiva, 95 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 6596 (6495 guariti, 101 deceduti);

Reggio Calabria: CASI ATTIVI 417 (13 in reparto, 1 in terapia intensiva, 403 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 23090 (22751 guariti, 339 deceduti);

Vibo Valentia: CASI ATTIVI 25 (3 in reparto, 0 in terapia intensiva, 22 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 5570 (5478 guariti, 92 deceduti).

Note sui positivi da parte delle Asp

L’ ASP di Crotone comunica che dei 16 positivi di oggi uno è fuori regione e uno è migrante ed, inoltre, un fuori regione risulta guarito. L’ASP di Reggio Calabria comunica che de 42 positivi di oggi due sono migranti sbarcati ad Ardore.

Vaccini “efficaci con seconda dose, ma limitare diffusione virus”

Vaccini anti-Covid efficaci oltre 88% e fino al 96% contro infezioni, ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e rischio morte con il completo ciclo vaccinale, meno con una singola dose (dal 70 all’80 per cento) in base ai dati dell’Istituto superiore di Sanità. Dati che “se da un lato confermano l’efficacia dei vaccini nel mondo reale dall’altro rilevano la necessità di mantenere le misure individuali raccomandate per limitare ulteriormente la circolazione del virus”. A rilevarlo è il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, mettendo in evidenza che secondo i risultati pubblicati dall’Iss, il ciclo vaccinale completo ha un’efficacia molto elevata: 88% nel prevenire l’infezione, 95% nel ridurre l’ospedalizzazione, 97% nel prevenire il ricovero in terapia intensiva e 96% nel ridurre il rischio di morte. Percentuali che si riducono nelle persone vaccinate con dose singola rispettivamente a 70%, 81%, 89% e 80%.

Oggi la campagna vaccinale, di fatto, analizza la Fondazione Gimbe, può contare solo sui vaccini a mRNA Pfizer e Moderna, visto il flop di CureVac che non ha superato i test clinici e il progressivo ‘tramonto’ dei vaccini a vettore adenovirale: infatti, AstraZeneca viene utilizzato solo per i richiami e di Johnson&Johnson vengono somministrate poche migliaia di dosi al giorno. “In altri termini – spiega Cartabellotta – rispetto alla previsione di oltre 94 milioni di dosi per il terzo trimestre, disporremo di circa 45 milioni di dosi di vaccini a mRNA, le cui consegne al momento si attestano intorno a 2,7 milioni di dosi la settimana”. Se il ritmo di somministrazioni ormai da un paio di mesi si è attestato ben sopra 3,5 milioni settimanali, la percentuale di prime dosi sul totale si è ridotta di circa l’80% dalla settimana 7-13 giugno alla settimana 12-18 luglio. “Negli ultimi giorni – precisa Cartabellotta – le prime dosi sono in leggero aumento, ma continuano a risentire sia dalla necessità di completare i cicli vaccinali, sia dal numero di consegne insufficienti per ampliare la platea dei vaccinandi”.

“Green pass, arma potente contro il Covid”

“In questo scenario – rileva Cartabellotta – l’estensione di utilizzo del green pass costituisce è un’arma in più per limitare la circolazione del virus, permettendo il rilancio in sicurezza di vari settori. Inoltre, visto il boom di prenotazioni, ha sortito immediatamente l’effetto nudge, ossia una ‘spinta gentile’ verso la vaccinazione”.

E sui nuovi parametri per l’assegnazione dei ‘colori’ alle Regioni “sono indubbiamente più coerenti con lo scenario attuale. Tuttavia, le varie combinazioni tra incidenza dei casi e percentuali di occupazione di posti letto in area medica e terapie intensive – afferma Cartabellotta – sono poco conservative, verosimilmente perché puntano molto sul completamento della copertura vaccinale di over 50 e fragili e sugli effetti del green pass nel limitare la circolazione virale. Infine, lascia perplessi la mancata definizione di un numero minimo di tamponi per 100.000 abitanti per limitare comportamenti opportunistici”.

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