Mer. Lug 17th, 2024

Un punto fermo della riforma dovrà essere la responsabilità soggettiva

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Domenico Vestito, ex sindaco di Marina di Gioiosa, deposto dal suo incarico in seguito allo scioglimento per presunte infiltrazioni mafiose del Consiglio comunale nel novembre 2017, ha partecipato ieri in videoconferenza, nel rispetto delle normative anti-covid, a un’audizione informale della Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame delle proposte di legge per le modifiche al testo unico in materia di scioglimento dei Consigli degli enti locali per infiltrazioni o condizionamenti di tipo mafioso. Vestito, che oltre al suo punto di vista da avvocato ha raccontato l’esperienza personale vissuta, è stato preceduto da Pierfrancesco Lotito, professore ordinario di diritto pubblico presso l’Università di Firenze.

In un intervento di circa 15 minuti, a cui hanno fatto seguito le domande degli onorevoli Viscomi e Nesci, l’ex sindaco ha fatto il riassunto di una memoria che ha depositato agli atti e in cui propone alcuni interventi in materia di scioglimento.

«Cercherò – ha esordito Vestito – di non fare riferimento se non necessario alla nostra esperienza personale. Vorrei subito sgomberare il campo da un possibile equivoco, per chi si sta muovendo per la riforma della legge sullo scioglimento, la lotta al malaffare rimane un principio fermo – ha asserito – ma sono necessari gli strumenti adatti, altrimenti si vanifica lo sforzo di contrasto. Attualmente dalle comunità che noi viviamo e subiscono questo approccio (lo scioglimento, ndc) avviene una lettura quasi disinteressata dei provvedimenti, quasi un atto dovuto vista la posizione che si ricopre». L’ex sindaco ha spiegato come le gestioni commissariali nella maggioranza dei casi non siano brillantissime e vengano vissute come un autentico castigo. «Riteniamo che lo scioglimento debba essere l’estrema ratio» ha spiegato Vestito, parlando di percorsi di affiancamento delle amministrazioni e ricordando che la sua giunta si era offerta di fare da “cavia”.

«Nei procedimenti di scioglimento le Amministrazioni si scontrano con un complesso burocratico particolarmente fragile, manca il contraddittorio, si ha la sensazione di diventare dei fantasmi, nessuno dà risposte, nel mio caso ho chiesto di essere sentito e sono stato ignorato, manca il contraddittorio» ha rimarcato Domenico Vestito, secondo il quale punto fermo della riforma dovrà essere la responsabilità soggettiva perché «in alcuni casi le Amministrazioni sono state sciolte per colpe della minoranza o di errori nei procedimenti burocratici».

Concludendo, l’avv. Vestito ha proposto di affidare il compito di giudicare ad un organo terzo, mentre per quanto riguarda le gestioni commissariali «nella maggior parte dei casi hanno portato solo guai. La composizione delle commissioni dovrebbe essere fatta con un sistema scalare in base al numero dei cittadini. I commissari dovrebbero lavorare a tempo pieno nei comuni ed essere sgravati dai compiti ordinari, dovrebbero avere poteri speciali, strumenti economici e fare parte di un albo».

fonte gazzetta del sud

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