Lun. Ago 5th, 2024

Accompagnati dalle Note di “Bella Ciao”, Dirigenti e Responsabili del Movimento Discutono sulla Costruzione di un’Alternativa Credibile. Fosco Giannini: «Non è vero che il Comunismo è morto, un quinto del Pianeta è ancora comunista»

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Presso la piazza «Regina Pacis» di Condofuri Marina, si è svolta la prima giornata della «Festa popolare per la rinascita comunista». Accompagnati dalle note di «Bella ciao», suonata e cantata dal bravo Franco Donato dirigenti e responsabili del «Movimento» che si propone, appunto, la nuova edificazione del «Partito Comunista Italiano» si sono alternati ai microfoni durante il dibattito di apertura dedicato alla «costruzione di un’alternativa» possibile e credibile rispetto allo «stato delle cose» attuale. Moderato da Massimo Gallo, Coordinatore del MpRC di Reggio Calabria, l’incontro ha avuto come vertice il discorso del Coordinatore Nazionale, sen. Fosco Giannini. Prima di lui hanno preso la parola il filosofo Gianfranco Cordì e la scrittrice Cinzia Messina oltre che il Presidente Nazionale on. Michelangelo Tripodi. Quello che è emerso è stato un doppio binario di interpretazione dei fenomeni odierni: da un lato la necessità di un’attenta analisi e dall’altro: il momento propositivo e progettuale. «Dal punto di vista politico oggi siamo di fronte alla vittoria della democrazia liberale, mentre dal punto di vista economico c’è un neoliberismo aggressivo che domina ovunque nel mondo» ha detto Gianfranco Cordì, filosofo che ha aderito al movimento del «Nuovo Realismo» di Maurizio Ferraris. Michelangelo Tripodi ha, poi, chiosato: «In questo senso è necessaria un’alternativa che sia al di fuori delle logiche della destra ma anche della sinistra: un’alternativa comunista». Cinzia Messina, molto impegnata a Reggio sui fronti del teatro, della poesia e della cultura in generale, ha messo in evidenza l’importanza dell’appartenenza e del pensare il «noi» piuttosto che l’«io», proprio della «Società individualizzata» (di cui parlava Zygmunt Bauman) attuale. Infine Fosco Giannini ha sviluppato un ampio discorso a partire dalla sua esperienza calabrese di qualche anno fa e dalle radici stesse di quello che una volta era il «vero» PCI. «Dalla Calabria ho imparato la concretezza delle cose; dalla mia esperienza nel PCI ho appreso a trattare i problemi nella loro totalità». In definitiva l’«alternativa» proposta a Condofuri è quella di una «ricognizione» esatta intorno al «presente». «Non è vero che il comunismo è morto» ha detto Giannini. «Il Sud America e gli altri Sud del mondo stanno a testimoniare che un quinto del Pianeta è ancora comunista». La «rinascita», dunque, deve farsi carico del mutato contesto socio-politico internazionale ma anche del «peso» di una tradizione che ha «formato il centro della storia italiana per tutto il Novecento».

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