I due fratelli, ritenuti ai vertici del clan di Sant’Onofrio, nel Vibonese, erano stati condannati venerdì all’esito del processo in abbreviato scaturito dall’inchiesta “Conquista”
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Venerdì sono stati condannati all’ergastolo all’esito del processo (con rito abbreviato) scaturito dall’inchiesta antimafia “Conquista”, ma quando sono andati ad eseguire l’ordine di carcerazione i carabinieri non li hanno rintracciati. Sono dunque al momento irreperibili i fratelli Pasquale e Domenico Bonavota (44 e 39 anni), ritenuti i capi del clan di ‘ndrangheta di Sant’Onofrio, nel Vibonese, e condannati al carcere a vita in primo grado per gli omicidi di Domenico Di Leo – ucciso a Sant’Onofrio il 12 luglio 2014 – e Raffaele Cracolici, ucciso il 4 maggio 2004 a Pizzo Calabro (il fratello maggiore è stato ritenuto responsabile di entrambi gli omicidi, Domenico solo del primo delitto). I carabinieri di Vibo Valentia hanno invece dato esecuzione agli ordini di carcerazione per Nicola Bonavota (41 anni, fratello di Pasquale e Domenico) e Onofrio Barbieri (38 anni), anche loro condannati all’ergastolo dal gup distrettuale di Catanzaro.
É la seconda volta che Domenico Bonavota si rende irreperibile. La prima risale al 2008 quando il presunto boss sparì dopo la sentenza del processo “Uova del drago”. L’uomo per qualche mese fece perdere le sue tracce fino a quando non fu arrestato a Genova nell’estate dello stesso anno.