Mer. Lug 17th, 2024

Riportiamo, qui di seguito, la riflessione di Cosimina Tassone, madre del compianto Ernesto Ienco, padre di due bambini, ucciso dalla moglie e dall’amante cinque anni fa.

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“Esprimere il dolore che ho impresso nell’anima, non è facile; non può essere espresso nè dalle parole dei migliori vocabolari nè raccontato dai migliori narratori, ma soprattutto nessuno potrà mai capirlo, neppure chi ti sta più vicino. Per una madre, la perdita di un figlio, fa perdere la cognizione del tempo: che siano minuti,ore,giorni o anni…è tutto uguale…il tempo è un’eternità. L’eternità che porta di giorno e di notte ad un solo ed unico pensiero: l’adorato figlio; e le lacrime lasciano i segni sul viso ma soprattutto nell’anima che non trova pace. Domande tante, anche troppe, alle quali non c’è e mai ci sarà una risposta. Noi viviamo all’unisono, ma non vederti e non sentirti mi fa vivere perennemente nel peggiore dei dolori. La sofferenza mi aveva portato a vivere da eremita, rifiutando tutto…ma sei stato tu, Ernesto mio, a darmi la forza e il coraggio per continuare a vivere. Portare avanti la tua missione, quella che ti ha portato a questa fine crudele: l’amore per le tue due bimbe. La tua voce, il tuo ricordo e la tua presenza mi ha aiutato a rialzarmi, sono andata avanti per portare a termine il progetto che avevi per le tue bambine,il tuo tutto che ora è il mio tutto. La tua vita è stata spezzata in una fredda notte d’autunno, in maniera vile da chi prima ti ha ingannato, sotto finte vesti di amico e di moglie. Tu, probabilmente, da lassù avrai perdonato per la grande bontà; io non riesco e forse mai riuscirò. Mi perdonerai, ma da madre, il tuo vuoto è tale che mi porta alla mancanza di un pezzo di cuore…e non esiste chirurgo al mondo che possa ridarmi quel pezzo di cuore lasciato nel fango e calpestato da traditori. Non posso dimenticare, non chiedetemi di farlo. Ernesto, amore di mamma, ti cerco nelle mie giornate, nella mia sofferenza…e ti ho trovato…ho sentito spesso il battito del tuo cuore; sei sempre vicino a me.”
Mamma Cosimina

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