Mar. Nov 19th, 2024

Si è svolta stamattina a Taurianova una toccante cerimonia per commemorare il 47° anniversario dell’uccisione dell’Appuntato M.O.V.M. Stefano Condello e del Carabiniere M.O.V.M. Vincenzo Caruso, barbaramente assassinati l’1 aprile 1977.

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La cerimonia, ricca di momenti di commozione e raccoglimento, ha visto la deposizione di una corona d’alloro presso la piazza intitolata ai due carabinieri, la celebrazione di una Santa Messa nella Chiesa Matrice e la deposizione di un cuscino di fiori presso il cippo eretto sul luogo dell’eccidio, in contrada Razzà.

Presenti alla cerimonia il sindaco di Taurianova, Roy Biasi, gli assessori comunali, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, Generale di Brigata Cesario Totaro, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Taurianova, Gaetano Borgese, il Comandante della Polizia Locale, Antonino Bernava, e rappresentanti delle istituzioni scolastiche.

Un tragico flashback

Un momento di riflessione ha ripercorso i tragici eventi di quel 1° aprile 1977. Erano le 14.30 quando i tre militari del Nucleo Radiomobile di Taurianova, Condello, Caruso e Giacoppo, durante un servizio di pattuglia sulla statale 101-bis, notarono alcune auto e una Vespa in un terreno in contrada Razzà. Insospettiti, decisero di fermarsi per un controllo.

I loro sospetti si rivelarono fondati: nel terreno era in corso un summit di ‘ndrangheta. All’alt dei carabinieri, si scatenò un conflitto a fuoco durante il quale Condello e Caruso furono trucidati da una pioggia di colpi di lupara e pistola.

Nel conflitto a fuoco persero la vita anche due presunti n’dranghetisti appartenenti alla cosca Avignone, famiglia egemone nel territorio di Taurianova: Rocco Avignone (35 anni) e suo nipote Vincenzo (20 anni).

Il sacrificio di due eroi

Condello e Caruso sono stati ricordati come eroi che hanno sacrificato la loro vita per contrastare la ‘ndrangheta e difendere la legalità. Il loro coraggio e la loro dedizione al dovere sono un esempio per tutti i cittadini e le future generazioni.

Le loro parole, pronunciate in vita, risuonano ancora oggi con grande forza: “Noi non ci arrendiamo, combatteremo la mafia fino in fondo”.

La cerimonia di commemorazione si è conclusa con un appello alla cittadinanza a mantenere viva la memoria di Condello e Caruso e a impegnarsi nella lotta contro la criminalità organizzata.