UN’IMMAGINE PROVOCATORIA
E’una voluta provocazione
l’immagine a fianco di
bambini di una povera
scuola dell’entroterra calabrese
negli anni Cinquanta: la Calabria
non è più così. Grazie al Cielo e
alla tenace caparbietà dei calabresi
adusi a superare ogni ostacolo.
Certo ci sono ancora troppe
scuole dove si subisce il freddo
perché mancano i riscaldamenti.
Mancano gli strumenti didattici
“tecnologici”, ma abbondano, per
qualità, valenti insegnanti che
mostrano di credere nel proprio
lavoro e nella difficile missione a
cui sono destinati.
La formazione e l’istruzione sono
il cardine su cui poter costruire
la Calabria del futuro, per poter
offrire ai propri giovani opportunità
di crescita e lavoro. Non è un
capriccio voler restare a lavorare
vicino ai propri affetti, nel territorio
che li ha visti nascere e crescere,
ma sono ancora troppi i ragazzi
costretti a cercare occupazione
e lavoro fuori della Calabria. Non
parliamo dei laureati che vanno a
perfezionarsi al’estero e poi tornano
(cosa importantissima che
dovrebbe essere sostenuta dalla
Regione), ma di quelli che vorrebbero
restare (o se tornano da una
specializzazione estera o in altre
regioni italiane) e vorrebbero contare
su serie opportunità di lavoro.
Il dato di Save The Children sulla
differenza della spesa pubblica
destinata a un bambino trentino
e uno calabrese dovrebbe far vergognare
molti governi degli ultimi
50 anni. Occorre cominciare
a offrire sin dalla primissima età
pari opportunità per crescere,
studiare, formarsi. Questo significa
tutelare i diritti dell’infanzia:
i calabresi sono stufi di parole e
promesse.
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tratto da Calabria.live
