Mar. Lug 16th, 2024

Venerdì la seduta di Consiglio regionale per eleggere chi subentra a Tallini, ma tra gli azzurri non mancano le tensioni e inoltre la prospettiva non entusiasma nessuno. Nelle prossime ore comunque dovrebbe arrivare l’indicazioneù

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 La conferenza dei capigruppo è durata poco, il tempo per prendere atto di una nota del segretario generale del Consiglio regionale che ha diradato gli ultimi dubbi di gran parte dei consiglieri. «Nella prossima seduta si dovrà eleggere il nuovo presidente dell’Assemblea», era questo – in estrema sintesi – il tenore della comunicazione burocratica. E dunque venerdì, nella seduta alla fine calendarizzata dalla Capigruppo, si procederà con un ordine del giorno i cui punti sono l’uno intrecciato agli altri: la presa d’atto delle dimissioni del presidente Mimmo Tallini, coinvolto nell’inchiesta “Farmabusiness” della Dda di Catanzaro, la sua surroga con il primo dei non eletti a gennaio scorso con Forza Italia nella circoscrizione centro, Frank Mario Santacroce, e quindi l’elezione del nuovo presidente del Consiglio regionale. Un presidente “a tempo determinato”, praticamente un presidente “lampo”, considerando che la legislatura è finita. E forse per questo più di un esponente di Forza Italia – la scelta del presidente spetta comunque a loro, gli alleati sono stati i primi a riconoscere questa titolarità in capo a Forza Italia – sotto sotto si aspettava una nota di diverso tenore da parte degli uffici del Consiglio regionale. È evidente che la prospettiva di fare il presidente del Consiglio regionale per pochi giorni, per un’attività di scarsissimo se non nullo respiro e pure perennemente sotto i riflettori (che sono molto scomodi oggigiorno in Calabria), non è per nulla attraente, e infatti fonti del centrodestra confermano che dentro Forza Italia non ci sia ancora concordia , perché sostanzialmente nessuno si sarebbe fatto per il momento avanti per candidarsi a rimpiazzare Tallini. In più, la “balcanizzazione” del partito azzurro, attraversato da non poche tensioni e terremotato dai nuovi scenari aperti dalla bufera che ha coinvolto Tallini, avrebbe creato una piccola bagarre nel gruppo, nel senso che non c’è comunque unanimità sui nomi più accreditati, come il capogruppo Giovanni Arruzzolo e il presidente della Vigilanza Domenico Giannetta (e si parla pure dell’assessore Gianluca Gallo ma francamente appare davvero improbabile che lasci la Giunta) né su altri nomi: in più, come detto, nessuno di loro sarebbe allettato dalla prospettiva di accettare una carica che ora è solo rogne e seccature. Lo stesso vale per i gruppi satelliti di Forza Italia, come la Casa delle Libertà, che pure avrebbe un nome di spicco come Baldo Esposito, e Jole Santelli Presidente. E quindi, al momento, impasse Forza Italia: domani – si apprende – gli azzurri dovrebbero riunirsi per superarla, ma non è escluso che ci voglia ancora un altro giorno. In ogni caso, quest’ultima “coda” non è una pagina gloriosa per la politica calabrese. 

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