Mar. Nov 19th, 2024

I carabinieri della Compagnia di Tropea hanno notificato un avviso di garanzia a un 40enne del posto, che presto sarà sottoposto all’esame dello stub

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C’è un indagato per l’omicidio di Soumaila Sacko, il 29enne originario del Mali ucciso la sera del 2 giugno a San Calogero, nel Vibonese. Nel pomeriggio di martedì i carabinieri della Compagnia di Tropea e della Stazione di San Calogero hanno notificato ad un 40enne del posto, A. P., un avviso di garanzia con contestuale notifica di accertamenti tecnici non ripetibili. A emettere il provvedimento, che è mirato a eseguire sull’indagato l’esame dello stub per capire se abbia sparato di recente, è stata la Procura di Vibo che coordina le indagini sull’assassinio di Sacko. Il 29enne è stato ucciso da una fucilata alla testa sparata da lunga distanza mentre era assieme a due connazionali nell’area dell’ex “Fornace Tranquilla”, una fabbrica di laterizi posta sotto sequestro da molti anni per l’interramento di rifiuti tossici. I due ragazzi che erano con la vittima, che vivono nella baraccopoli di San Ferdinando dove alloggiano moltissimi braccianti africani, hanno riferito che a sparare sarebbe stato un uomo di carnagione chiara con una maglia scura e pantaloni grigi sceso da una Fiat Panda bianca, della quale avevano fornito anche le lettere iniziali della targa.

Fonti,non risulta movente xenofobia o cosche

Avviso necessario per nomina periti in autopsia

Allo stato non risulta un movente xenofobo o legato alla ‘ndrangheta. E’ quanto si è appreso da fonti vicine alle indagini sull’omicidio di Soumayla Sacko dopo la notifica di un avviso di garanzia a un italiano di circa 40 anni indagato con l’ipotesi di omicidio. L’invio dell’avviso di garanzia si è reso necessario per permettere all’indagato di nominare un proprio perito in occasione dell’autopsia sul corpo della vittima. E’ quanto si è appreso in ambienti vicino alle indagini.

Indagato è nipote ex socio fornace
Auto e vestiti sequestrati poche ore dopo il delitto
E’ il nipote di uno dei soci della società proprietaria della ex fornace in cui è avvenuto il delitto, l’uomo indagato per l’omicidio di Soumayla Sacko. Si tratta di un italiano di 43 anni. All’indagato, assistito dall’avv. Franco Muzzopappa, gli investigatori sono risaliti già nell’immediatezza del fatto. Infatti, poche ore dopo il delitto e dopo avere sentito la testimonianza dei due feriti, all’uomo sono stati sequestrati l’auto Fiat Panda bianca descritta dai due cittadini del Mali ed i vestiti e sarebbe anche già stato sottoposto alla prova dello stub i cui risultati saranno noti agli inquirenti nei prossimi giorni. Secondo il racconto dei migranti feriti, a sparare era stato un uomo arrivato con una Fiat Panda che aveva fatto fuoco dalla strada che sovrasta la fornace ad una distanza di una settantina di metri. A uno dei feriti, nelle ore successive al delitto, era stata mostrata una persona con indosso dei vestiti che il teste ha detto essere identici a quelli indossati dallo sparatore.