In piazza Prefettura l’esponente grillino insieme al candidato sindaco Bianca Laura Granato
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“Clientelismo, infiltrazioni mafiose e contatti troppo stretti con la Massoneria”. Eccoli i mali della Calabria secondo i Pentastellati, che pochissime ore fa in Piazza Prefettura hanno tuonato contro un sistema a loro dire “marcio e corrotto” da cui la regione e soprattutto la città capoluogo sarebbero soffocate. A urlarlo forte il parlamentare Alessandro Di Battista, per così dire impegnato in un tour calabrese che proprio adesso lo porta in mezzo alle strade di Villa San Giovanni, imitato sul palco dal candidato a sindaco Bianca Laura Granato, dall’eurodeputato Laura Ferrara e dal suo collega a Montecitorio Paolo Parentela. Diba, come viene chiamato con un diminutivo l’onorevole, appena sceso dall’auto – proveniente dall’aeroporto di Lamezia Terme – ha esaltato le figure del procuratore Nicola Gratteri, “un uomo che vi invidia tutta Italia”, e di un Pm del calibro di Nino Di Matteo, nei desideri dello stesso Di Battista “mirabile figura di Governo”, parlando di mafia e di quanti coloro al pari di questi alti magistrati la contrastano incessantemente ed efficacemente. “A loro, così come a tutte le forze dell’ordine”, rivolgo frasi di ammirazione e incoraggiamento”, ha sostenuto il parlamentare aggiungendo subito dopo: “il voto di scambio incide qui in forma spaventosa, ma il problema riguarda ormai tutto il Paese. La Calabria, però, sconta anche altri gap come quello della rete aeroportuale, ad esempio. Ha infatti Lamezia con un management decapitato dalle inchieste giudiziarie, Reggio su cui vola un aereo ogni tanto e Crotone addirittura chiuso. Incredibile. Spiegatemi voi, quindi, com’è possibile valorizzare il vostro asset maggiore: il turismo”. Affermazioni di fuoco, riprese con altrettanta veemenza dall’on. Parentela: “Dobbiamo evitare che il Comune di Catanzaro sia infiltrato dalla ‘ndrangheta. Bisogna tenere alla larga un sistema di potere che corrompe e distorce tutto. Fuori anche la Massoneria dagli enti pubblici. Altrimenti non si scongiura il grosso rischio che corre la città”. L’eurodeputata Ferrara ha invece rivendicato la positiva diversità dell’M5S: “Nessuno in Europa capisce come sia possibile militare in una forza in cui non bisogna aver fatto gavetta o avere potentati alle spalle per emergere, accedendo a certe importanti cariche rappresentative. Una peculiarità che ci invidiano ovunque”. Carico e fuori dai denti anche l’intervento dell’aspirante sindaco Granato: “Mi aspetto da ognuno di voi un attivismo che serva a spazzare via chi compra i voti. Chi insomma ci tiene in scacco, approfittando del bisogno di tante persone. Ragion per cui vi chiedo di impegnarvi, perché chiunque ci dà il consenso sta premiando l’onestà. Noi abbiamo candidati con la fedina penale immacolata. Negli altri schieramenti invece ci sono parecchie ombre. A cominciare dall’appoggio della criminalità organizzata. Senza contare l’attenzione dei massoni che vogliono piazzare uomini a loro graditi nei posti di comando. Da tutto ciò discende una militarizzazione delle preferenze e un’arroganza nel condurre la campagna elettorale che deve far riflettere. A riguardo – ha proseguito la prof – vi chiedo come mai nessun leader nazionale sia sceso in Calabria a metterci la faccia per sponsorizzare il suo partito, mentre il Movimento oggi ha fatto venire in Calabria una delle personalità migliori fra le tantissime di cui per fortuna dispone”.