Ven. Ago 16th, 2024

Nuovo episodio della triste telenovela Sant’Anna Hospital di Catanzaro.

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Questa tragicomica fiction, che sta appassionando molti lettori e allo stesso tempo ne sta deludendo molti altri, si arricchisce di una nuova e terrificante sfaccettatura. A quasi tutti gli ex-dipendenti della struttura, che hanno presentato le dimissioni per giusta causa, è stata recapitata una lettera con tanto di protocollo in cui il presidente CDA attuale, il Dottore Franco Mariani, rigettava le stesse, specificando che le dimissioni non avevano modo di esistere e di essere presentate. Questo atto dispotico e ipocrita da parte del CDA e dei suoi amministratori, di conseguenza trasforma le stesse dimissioni sopracitate in dimissioni volontarie. Inoltre, è stato intimato agli stessi dipendenti che l’azienda avrebbero provveduto a sottrarre le somme dovute del mancato preavviso di tale dimissione, ovvero una mensilità dello stipendio che dovrebbe essere regolarmente retribuito ai dipendenti.

Nulla di cui sorprendersi, visto che i dirigenti della struttura sono già ben abituati a non retribuire i dipendenti che in questi mesi hanno lavorato per passione verso la professione e amore verso i pazienti.

Partendo dal fatto oggettivo che non è competenza dell’azienda stabilire se vi siano o meno i presupposti per stabilire la giusta causa delle dimissioni di cui parliamo, le stesse sono vincolate ai presupposti riportati nell’articolo 2119 del codice civile ed ulteriori articoli del CCNL. Tenendo conto che saranno gli organi competenti a pronunciarsi su tale questione, dopo che gli stessi avranno svolto gli accertamenti del caso, la domanda da porsi è un’altra : L’azienda, si pronuncia in questo modo perché, dopo mesi e mesi di pagamenti effettuati in ritardo, dopo l’utilizzo di vari ammortizzatori sociali, dopo effettivi e conclamati sacrifici dei dipendenti che hanno cercato fino all’ultimo di salvare azienda e il loro lavoro, crede davvero che non vi siano i requisiti per la giusta causa o la situazione economica della stessa è talmente critica da dover ricorrere a questo stratagemma per immagazzinare denaro, visto che i dipendenti scappati via dalla struttura non si contano in unità ma in decine?

Ancora non lo sappiamo, appena conosceremo ulteriori risvolti sarà mio e nostro compito divulgarli.

Al momento, non ci resta che prendere atto di questa spiacevole e assurda situazione.

Di sicuro, sappiamo che i dipendenti che hanno abbandonato l’azienda, in questi ultimi due anni, sono stati una marea. In gran parte infermieri professionali e operatori socio sanitari specializzati. A questi vanno aggiunti i liberi professionisti, come i medici, alcuni dei quali con la loro dedizione e le loro professionalità, avevano portato l’azienda a divenire un’eccellenza. Altri sono andati via come vincitori di concorso, altri con incarichi a termine, altri ancora hanno lasciato un’azienda privata per altre aziende private, altri hanno provato, a ragione, la giusta causa sperando nel temporaneo assegno di disoccupazione in attesa di ricollocarsi.

La cosa più grave, a nostro parere fotografia di quanto sta accadendo, è che anche giovani infermieri si stanno licenziando o non stanno rinnovando il contratto con il Sant’Anna Hospital. Simbolo questo di una gestione folle e scellerata che fa scappare anche chi approccia da poco e con amore ad un lavoro ambito e ricercato dopo anni di studi, fatiche e sacrifici.

Per il momento, ci fermiamo qua, aspettiamo novità di questo dramma all’italiana, sicuri che ci saranno ulteriori colpi di scena.

Rinnovo personalmente l’invito ai dirigenti tutti, al CDA e alla proprietà del Sant’Anna Hospital di vergognarsi per il trattamento riservato ad uomini e donne che in questi anni difficilissimi hanno contribuito a sorreggere il sistema sanitario italiano, insieme ai colleghi sparsi in tutta la penisola.

Speriamo che gli stessi dipendenti possano trovare pace e giustizia, lo meritano.

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