Mar. Lug 16th, 2024

Mettere in sinergia il mondo scientifico e l’olivicoltura per rendere questo comparto dell’agricoltura calabrese realmente innovativo, sostenibile e competitivo sui mercati. È stato questo il tema al centro del convegno conclusivo di Triecol, il progetto relativo al “trasferimento delle innovazioni in agricoltura e sviluppo ecosostenibile per un’olivicoltura di qualità”, promosso dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea) di Rende, con il Crea Politiche e Bioeconomia, che si è tenuto ieri nella Cittadella regionale di Catanzaro. Un’iniziativa che ha avuto una durata annuale ed è stata finanziata dal PSR Calabria 2014/2020, attraverso l’intervento 1.2.1 “Sostegno per progetti dimostrativi e azioni di informazione”, con l’obiettivo di informare gli operatori del comparto olivicolo e i tecnici del settore sulle soluzioni e sulle innovazioni messe a punto dalla ricerca. Al convegno, moderato da Antonio Boschetti, direttore della rivista “Informatore agrario”, hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale all’agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo; il direttore generale del dipartimento Agricoltura, Giacomo Giovinazzo; il direttore generale Crea, Stefano Vaccari; il direttore del centro Olivicoltura Frutticoltura e Agrumicoltura, Enzo Perri; la responsabile del progetto, la ricercatrice Elena Santilli e tutto il team di studiosi che ne ha curato le applicazioni in questo anno di attività. “Noi vogliamo investire sempre più e meglio -ha sottolineato l’assessore Gallo- nel comparto olivicolo perché la Calabria ha complessivamente 160mila ettari di ulivi, di cui oltre 70mila coltivati a biologico, che ci portano a essere i secondi produttori di olio del Paese. Il nostro obiettivo è dunque orientare queste quantità anche verso la qualità, che già c’è, ma che deve saper essere mostrata all’esterno e deve fare numeri significativi. Oggi gran parte del nostro olio viene ancora venduto sfuso mentre noi vorremmo che fosse integralmente imbottigliato e avere i parametri standard di qualità riconosciuti a livello internazionale per come meriterebbe. Tantissimi imprenditori calabresi del comparto sono già pronti ad affrontare questa sfida sull’innovazione. Abbiamo tantissime varietà di olio e dotarci di un’azione di ricerca, che comporta un approccio anche scientifico e un sistema di pianificazione del settore olivicolo che stiamo sviluppando con il Crea, costituisce un valido punto di partenza per rilanciare il settore più importante della nostra agricoltura”.

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