Mer. Lug 17th, 2024

Entro la fine di marzo il Csm autorizzerà l’incremento di organico. Due magistrati andranno alla Dda, uno alla sezione Pubblica amministrazione

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Sarà pubblicata entro questo mese dal Consiglio superiore della magistratura la disponibilità di tre posti per ricoprire l’incarico di sostituto procuratore a Catanzaro. Se ci saranno domande per ricoprire gli incarichi, entro settembre due nuovi magistrati andranno ad essere applicati alla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo e un magistrato alla sezione Pubblica amministrazione della magistratura ordinaria, in sostituzione del pm Paolo Petrolo che si trova oggi a Reggio Calabria. A maggio 2016, quando il procuratore Nicola Gratteri si è insediato a capo della Procura di Catanzaro i pm in forze all’antimafia erano sei. E continue e tenaci, fino a quel momento, erano state le proteste da parte dei magistrati contro le carenze di organico in un distretto fortemente inquinato dalla pervasività delle cosche come quello di Catanzaro. Dalla Procura di Reggio Calabria, a novembre 2016, arriva Annamaria Frustaci, oggi applicata alla Dda per il territorio di Vibo Valentia e già titolare di importanti inchieste come “Nemea”, messa a segno lo scorso otto marzo contro la cosca Soriano di Filandari. Meno di un anno dopo nell’aula di corte d’Assise del Tribunale di Catanzaro giurano 12 nuovi giudici e sei sostituti procuratori. Un implemento di organico unico nella storia degli uffici giudiziari di Catanzaro, come ha sottolineato l’allora presidente del Tribunale facente funzioni, Giuseppe Valea: «Mai come oggi, ci sono state tante immissioni in possesso». Un traguardo raggiunto grazie a continui viaggi a Roma, a una buona dose di faccia tosta e di diplomazia da parte del procuratore capo Gratteri che già nel giorno del suo insediamento aveva promesso: «Serve attenzione per la Procura e per il Tribunale, se no non si va da nessuna parte».
A breve distanza dai giovani pm sono arrivati altri due magistrati di esperienza: il 6 novembre scorso ha giurato Antonio De Bernardo, già pm nella Procura distrettuale di Reggio Calabria. In 15 anni di servizio ha curato inchieste importantissime sulla criminalità della zona jonica reggina come la cosca Iamonte, scoperchiando scomodi intrecci tra mafia e politica. Anche lui è in forze alla Dda sulla fascia tirrenica insieme alla collega Frustaci e al pm Andrea Mancuso. Sul difficile territorio crotonese sta lavorando, invece, Paolo Sirleo, insieme ai colleghi Domenico Guarascio e Fabiana Rapino. Anche Sirleo ha avuto una importante esperienza nella Dda di Reggio Calabria lavorando accanto al procuratore Gratteri per quanto riguarda il territorio della fascia jonica reggina. La Procura di Catanzaro a ottobre, inoltre, ha visto insediarsi il terzo procuratore aggiunto, Vincenzo Capomolla, eletto all’unanimità dal Plenum del Csm. Il suo incarico come aggiunto negli uffici guidati da Nicola Gratteri, dopo essersi occupato di antimafia per la zona tirrenica Catanzarese, è quello di coordinatore della Procura ordinaria che comprende le sezioni economia, pubblica amministrazione e fasce deboli. Nel periodo di Pasqua, invece, dovrebbero aversi novità per quanto riguarda il nuovo procuratore capo di Reggio Calabria che dovrà sostituire Federico Cafiero de Raho oggi a capo della Procura nazionale antimafia. Sette sono i nomi dei candidati, tra i quali quello del procuratore aggiunto di Catanzaro Giovanni Bombardieri che oggi coordina il pool antimafia del territorio della costa tirrenica.

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