Le immagini di un drone mostrano lo stato del viadotto. E Forza Italia le consegna al sindaco Abramo. Che incontrerà l’Anas per fare il punto degli interventi. San Nicola Arcella, Italia Nostra scrive all’Azienda: quali interventi per il viadotto Canal Grande?
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Dopo aver chiesto rassicurazioni all’Anas, il gruppo consiliare di Forza Italia a Catanzaro lascia parlare le immagini. Un video realizzato con un drone racconta lo stato del ponte Morandi (oggi Bisantis), finito inevitabilmente nel mirino – assieme ad altri viadotti calabresi – dopo il tragico crollo della struttura Genova, con la quale condivide il progettista, pur essendo diversa come concezione e struttura. Il video che vi mostriamo, accompagnato da alcune foto, mostra i segni del tempo sulla costruzione. E alimenta le preoccupazioni dei forzisti. «Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio – scrivono –. Questo detto di antica saggezza popolare ci ha spinti a documentarci “direttamente” sullo stato di salute del nostro Ponte Morandi in attesa che Anas Calabria esca dalle generiche e per nulla tranquillizzanti rassicurazioni».
«Con l’ausilio di un drone autorizzato – continua la nota – abbiamo scattato, nella mattinata di ieri, 17 agosto, alcune foto dei pilastri del viadotto. Le foto, per la loro risoluzione, non hanno bisogno di commenti. Le consegneremo ufficialmente al sindaco Abramo in modo che possa, a sua volta, utilizzarle nel confronto che avrà con l’Azienda. Ci siamo comportati come forza politica responsabile, che non suscita allarmismi inutili, ma che nemmeno si gira dall’altra parte quando di mezzo c’è la vita e la sicurezza dei cittadini. Se a Genova non ci si fosse fidati troppo delle rassicurazioni dei tecnici, quell’immane sciagura non sarebbe mai avvenuta. Il nostro è un contributo alla chiarezza e restiamo in attesa che Anas fornisca ufficialmente le carte e i documenti, assumendosi la piena responsabilità della sicurezza del Morandi». No all’allarmismo, dunque. Ma una verifica, suggeriscono i forzisti, pare necessaria.
RIUNIONE CON ANAS I lavori di manutenzione straordinaria sul viadotto Bisantis saranno al centro dell’incontro che il sindaco Sergio Abramo, e il coordinatore territoriale dell’area Calabria di Anas, Giuseppe Ferrara, hanno concordato per martedì 21 agosto alle 10,30. Durante la riunione, alla quale parteciperanno anche i tecnici e i dirigenti dei due enti, verrà fatto il punto della situazione sugli interventi del primo lotto dei lavori, che dovrebbe essere ultimato entro la fine del 2018. Anas ha previsto altri due lotti per la manutenzione straordinaria del viadotto, la principale porta d’accesso alla zona centro-nord della città e simbolo del capoluogo di regione, per i quali è disponibile un ulteriore e importante finanziamento finalizzato al completo restauro delle stampelle e al risanamento dell’impalcato. Nel corso del colloquio telefonico, Ferrara ha ricordato ad Abramo che i sondaggi e le prove di carico eseguite prima del via dei lavori hanno dato esiti positivi. Il sindaco, dal canto suo, sottolineando come sia stato proprio lui, due anni fa, a sollecitare gli interventi di manutenzione, ha affermato che chiederà di visitare il cantiere per verificare direttamente la situazione.
IL PONTE DI SAN NICOLA ARCELLA Italia Nostra, invece, ha scritto all’Anas (è il nuovo step di una corrispondenza iniziata nel 2016) per avere rassicurazioni sul viadotto Canal Grande, situato sulla statale 18 nel territorio di San Nicola Arcella. L’associazione ricorda che l’Azienda aveva confermato «la situazione di degrado del viadotto correlata alla vetustà dell’opera, per cui si rendeva necessario effettuare i previsti interventi manutentivi». E chiede di sapere «se tra i progetti già da tempo predisposti vi sia anche quello relativo al Viadotto Canal Grande e se tale eventuale progetto sia stato finanziato nel Piano di fabbisogno quinquennale 2015-2019». Anche nel caso del viadotto di San Nicola Arcella, le immagini di un drone si sono soffermate su alcuni particolari provocando qualche reazione preoccupata sui social. L’Anas, nella sua precedente corrispondenza con Italia Nostra aveva comunque spiegato che la struttura era da considerarsi sicura.
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