Mer. Ago 14th, 2024

“Si è trattato di un processo mediatico”. Lo ha ribadito l’ex sindaco di Riace, Domenico Lucano, promotore di una nuova forma di accoglienza dei migranti, durante la conferenza stampa, coordinata dal giornalista Pietro Melia, che ha convocato insieme ai suoi difensori,  Andrea Daqua e Giuliano Pisapia, per illustrare i motivi del ricorso in appello contro la sentenza a tredici anni e due mesi di reclusione inflittagli dal Tribunale di Locri, e le aspettative da parte dei suoi avvocati Andrea Daqua e Giuliano Pisapia, collegato in remoto. Daqua, in particolare, ha parlato di “errori macrospici in relazione alla trascrizione delle numerosissime intercettazioni”, non sempre corrispondenti con l’audio rilevato, lamentando, inoltre, il mancato riconoscimento del Collegio di alcuni particolari favorevoli all’indagato, tra cui l’aggravamento del reato di abuso d’ufficio.  “La sentenza – ha detto Daqua – va comunque rispettata così come il principio di presunzione di innocenza. Abbiamo avuto sempre rispetto del giudice e ora lo riponiamo nella Corte d’Appello, che ci auguriamo possa rendere giustizia”.

Continua dopo la pubblicità...


CAMPAGNA-ANTINCENDIO-2024_6x3mt-4_page-0001
futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Giuliano Pisapia, richiamando i dettami della Costituzione, ha affermato che “diritti e della solidarietà ne fanno parte integrante, e che non bisogna considerare reati condotte che apparentemente sembrano sbagliate, e che invece sono finalizzate in maniera positiva per la collettività”. Pisapia, ancora, ha detto che “la giustizia penale è anche umana, e il Tribunale non ha dato risposta al principio fondamentale di non punibilità data dall’aver agito in “stato di necessità”.

Print Friendly, PDF & Email