Mar. Lug 16th, 2024

Questa estate sembra non finire mai, con il caldo afoso che prende alla gola al pari dei pasticci dell’Amministrazione. Queste due circostanze, la prima naturale, la seconda frutto di incapacità, sono l’unico filo rosso che contraddistingue il periodo.

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Siamo tutti in attesa della svolta promessa ormai oltre due anni fa (io personalmente sapevo che non ci sarebbe stata) e di fronte alla mancanza assoluta di programmazione, di confronto su temi importanti, i sidernesi si accapigliano sui social. I temi sono i più vari, si va dal colore delle illuminazioni della “fera”, alla legittimità di fare musica per strada, al mare sporco, alla “sidernesità” … e via dicendo. Queste discussioni mi ricordano i teologi di Costantinopoli sotto assedio dei turchi che discutevano del sesso degli angeli.

E la bonifica delle aree inquinate? e l’ospedale? e le scuole? e in generale lo sviluppo del comprensorio?

Ah, si, c’è stato il buon Oliverio che si è preso il merito di aver fatto ritornare dalla finestra il finanziamento della diga, che ci realizzerà la ferrovia più moderna, una metropolitana di superficie, che ci ha buttato un ossicino, quello del microfinanziamento per lo studio delle aree inquinate, che ci ha parlato di sviluppo, di progresso, con parole di fiducia, dimenticando la sua amministrazione completamente ripiegata sulla gestione del potere. Ma sviluppo di cosa? Delle macerie che ha disseminato in questi tre anni di mal governo, macerie che vanno a sedimentare sulle distruzioni precedenti?

L’amara constatazione è che a Siderno, nella Locride, sembra non muoversi foglia. Resta terra di conquista per i reggini, bacino di voti per politici con pochi scrupoli, luogo dove la ndrangheta è forte perché la società è debole, molle come un ventre in disfacimento.

Spero che questa estate finisca presto, che la Madonna di Portosalvo ci illumini, che i sidernesi ritrovino orgoglio e la cultura del lavoro e del sacrificio che li ha sempre contraddistinti. Spero che arrivi il vento freddo e spazzi via tutti questi miasmi che attanagliano le menti, in modo da ritrovare il Paese che per ora vivo soltanto nei ricordi.

Giuseppe Caruso

VOLO

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