Gio. Nov 7th, 2024


Sabato in piazza Mazzini, una conferenza stampa per denunciare la “sanità che non c’è” e chiedere un cambiamento concreto

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Il coordinamento sanità “19 Marzo” riprende l’iniziativa per denunciare le persistenti carenze e i disagi cronici del comparto sanitario di Lamezia Terme. Sabato prossimo, alle 12, in piazza Mazzini, il gruppo terrà una conferenza stampa per riportare l’attenzione sulla “sanità che non c’è”, evidenziando i bisogni trascurati della comunità e la negligenza della classe politica.

«L’incontro di sabato – spiegano i membri del coordinamento – sarà un’opportunità per far sentire nuovamente la voce dei cittadini e per chiedere un cambiamento reale nella sanità del territorio. La partecipazione di tutti è essenziale per rimettere la salute e il benessere dei cittadini al centro dell’azione politica. È necessario che le istituzioni locali si attivino per apportare miglioramenti concreti nella vita dei lametini; la salute deve tornare a essere una priorità».

Il coordinamento esprime forte discontento, affermando: «Nessun politico lametino sta realmente difendendo il nostro territorio. Il malcontento tra i cittadini cresce, manifestandosi attraverso l’insoddisfazione per le condizioni dei servizi sanitari, sempre più inadeguati e senza un supporto adeguato».

Gli attivisti sottolineano la sensazione di abbandono che pervade la comunità, evidenziando come i cittadini si sentano costretti a sollevare questioni cruciali senza ricevere il supporto necessario dalle istituzioni. «Siamo in una situazione di estremo disagio – affermano – il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione, è sempre più messo in discussione».

Tra le urgenze più impellenti ci sono le lunghe liste d’attesa per il servizio di neuropsichiatria infantile, con attualmente 111 bambini in attesa della prima visita. Molti altri devono ancora completare il loro percorso di cura con le seconde e terze visite, che di solito arrivano dopo mesi. Questi ritardi sono aggravati dalla mancanza di personale, tra cui logopedisti, fisiatri e psicomotricisti, rendendo evidente la necessità di un intervento immediato per migliorare i servizi sanitari nel territorio.