Ven. Nov 22nd, 2024

In un contesto di crescente emergenza sanitaria, la Calabria si trova a fare i conti con una situazione sempre più critica: ambulanze non medicalizzate, mancanza di medici e un servizio di Emodinamica insufficiente. Il dott. Vincenzo Amodeo, Direttore dell’U.O.C. di Cardiologia e UTIC dell’Ospedale di Polistena, lancia un appello urgente per richiamare l’attenzione su una crisi che mette a rischio la salute dei cittadini.

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Un quadro desolante della sanità calabrese

La carenza di medici, infermieri e personale sanitario qualificato è diventata ormai cronica in Calabria, un problema che non solo compromette l’efficacia del servizio sanitario, ma aggrava anche le condizioni lavorative di chi è rimasto a operare in prima linea. Ospedali come quelli di Polistena e Locri si trovano costantemente sotto pressione, con personale ridotto a un numero minimo per garantire l’assistenza in reparto e le urgenze.

In un territorio dove le caratteristiche geografiche rendono difficoltoso l’accesso ai servizi sanitari, la mancanza di ambulanze medicalizzate e di un sistema di Emodinamica efficace per trattare le malattie coronariche tempo-dipendenti è un vero e proprio paradosso. La situazione è particolarmente critica in Cardiologie sprovviste del servizio, dove i pazienti rischiano di non ricevere le cure adeguate in tempo utile, mettendo in serio pericolo la loro vita.

Il rimedio peggiore del male

In risposta a queste gravi carenze, l’amministrazione sanitaria regionale ha disposto che medici e infermieri accompagnino i pazienti durante i trasferimenti in ambulanza, un’iniziativa che sembra peggiorare la situazione. Il personale, già sovraccarico di lavoro, si trova così costretto a gestire emergenze senza risorse adeguate. “Questi medici e infermieri – denuncia il dott. Amodeo – sono gli stessi che devono garantire l’assistenza in reparto H24, le consulenze nei Pronto Soccorso e nei vari reparti, oltre a gestire le attività ambulatoriali e di pronta reperibilità per il servizio di Cardiostimolazione”.

Esempi di dedizione nonostante le difficoltà

Nonostante le avversità, il personale sanitario continua a dimostrare una dedizione encomiabile. Il dott. Amodeo ricorda alcuni episodi di collaborazione tra ospedali, come quello tra il P.O. di Locri e il P.O. di Polistena, dove i medici Spanò e Guerrisi si sono recati per una procedura di sostituzione di un pacemaker a un paziente ricoverato in rianimazione. Questi interventi, spesso sottovalutati, rappresentano uno dei pochi esempi di eccellenza rimasti nel territorio.

A fronte di tali esempi di professionalità, però, gli operatori sanitari si trovano sempre più frequentemente ad affrontare l’arroganza di alcuni pazienti o dei loro familiari, che pretendono soluzioni immediate ignorando la realtà delle carenze organizzative. Un caso emblematico citato dal dott. Amodeo riguarda le lamentele di alcuni familiari per la mancata visita a un paziente, dovuta proprio alla mancanza di personale, una situazione portata all’attenzione del Garante per la Salute.

Un appello alla reazione

Il quadro delineato è allarmante, ma il dott. Amodeo non si arrende alla rassegnazione. Il suo appello è rivolto non solo agli operatori sanitari, ma all’intera comunità: “Speriamo che si possa passare dallo stupore alla reazione, affinché tutti, cittadini e istituzioni, facciano sentire la propria voce e chiedano a gran voce un sistema sanitario che rispetti il diritto alla salute”.

L’emergenza è chiara: servono risorse, idee, formazione e un piano strutturato per arginare una crisi che rischia di diventare irreversibile. Nel frattempo, il personale sanitario continuerà a lottare, tra mille difficoltà, per garantire ai cittadini calabresi l’assistenza medica di cui hanno disperato bisogno.