Lun. Set 2nd, 2024

Il neo deputato interviene nel dibattito sulle prossime regionali: «Prematuro pensare ai nomi, Fi deve riorganizzarsi». Nega un impegno diretto ma il suo nome è in campo. Sulle elezioni a Reggio: «Spazzeremo Falcomatà e il Pd». Bordata a Oliverio: «Ho vinto anche grazie a lui» 

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«Occhiuto candidato governatore? Piano con le fughe in avanti, è prematuro pensare ai nomi, Forza Italia deve prima riorganizzarsi». Francesco Cannizzaro ha le idee chiare sul percorso che il centrodestra unito – con Fi nel ruolo di «guida della coalizione» – dovrà seguire per arrivare in modo compatto alle regionali del 2019. Il neo deputato azzurro, però, sa anche di avere molti numeri dalla sua parte e di poter avere voce in capitolo per la scelta del prossimo candidato presidente. Per adesso, nicchia su un suo possibile impegno diretto: «Io l’anti-Occhiuto? Ora abbiamo tutti bisogno di rilassarci e comunque dovranno essere i vari dirigenti del centrodestra e la gente a decidere i candidati alla Regione e anche al Comune di Reggio. Credo che Occhiuto abbia le carte in regola per guidare questo processo, così come altre persone. Per quanto mi riguarda, oggi sono deputato e non ho altre ambizioni: questo è il compito che mi è stato attribuito». Quello di Cannizzaro è insomma una sorta di “no” a tempo, che in futuro potrebbe anche trasformarsi in qualcos’altro. I risultati ottenuti dall’ormai ex consigliere regionale alle ultime elezioni politiche, se da una parte hanno contribuito a irrobustire le percentuali di Fi in Calabria, dall’altro rischiano di complicare e non poco i progetti del sindaco di Cosenza.
Cannizzaro è stato l’unico forzista a vincere un collegio maggioritario nel Sud Italia e ha permesso al suo partito di sfiorare il 30%, con tanto di «attestazioni di stima da parte dei vertici nazionali».

IL PARTITO La lotta in seno al centrodestra non può dunque prescindere da un’interlocuzione con il giovane politico reggino, che sa bene di avere molte carte da giocare nella partita per la leadership regionale. C’è poi un partito da ricostruire. Lo ha già precisato il neo senatore Marco Siclari e lo ribadisce anche Cannizzaro, soprattutto in riferimento alla provincia di Reggio, dove Fi è guidata dal commissario Jole Santelli, che è anche la coordinatrice regionale. «È chiaro che dopo le elezioni le condizioni del partito sono cambiate. Con Jole c’è grande sintonia, ma da Vibo in giù adesso c’è una classe dirigente che può guidare i processi. L’era del commissariamento a Reggio è abbondantemente finita».

«RINGRAZIO OLIVERIO E FALCOMATÀ» Cannizzaro, durante l’incontro convocato nella sua segreteria, ringrazia i singoli cittadini che hanno deciso di sostenerlo, i sindaci del collegio di Gioia Tauro e anche quelli «che non mi hanno sostenuto ma sono andati a votare». Un ringraziamento particolare – e provocatorio – il parlamentare lo rivolge a Oliverio e a Falcomatà: «È anche merito loro se ho ottenuto questi risultati, è stato un voto contro chi sta governando in questo momento la Regione e Reggio». Stoccate sono riservate anche al candidato del Pd in città, Nico D’Ascola («in questi anni nessuno l’ha visto impegnato a favore del territorio»), e alla sua avversaria diretta, Elisabetta Tripodi, che «non ha avuto appeal ed è crollata». Secondo Cannizzaro, il tracollo del Pd, su e giù per la Calabria, ha favorito i 5 stelle, ma nonostante questo «noi qui abbiamo stravinto comunque».

ASPETTATIVE Il deputato azzurro assicura che «le aspettative non saranno tradite» e di voler «rappresentare al meglio la provincia e la Calabria attraverso il gioco di squadra e la riorganizzazione di un centrodestra che si è finalmente ritrovato». Lo sguardo è rivolto anche alle comunali reggine, previste per l’autunno 2019: «Spazzeremo via Falcomatà e la corazzata del Pd che ha fallito. Vinceremo le elezioni perché metteremo in campo una proposta politica credibile». Sarà, appunto, un gioco di squadra che non escluderà nessuno, neppure l’ex governatore Peppe Scopelliti i cui voti hanno permesso alla Lega di ottenere un risultato insperato. «Ho ottimi rapporti con lui – chiarisce Cannizzaro – così come con Tilde Minasi, Luigi Fedele, Franco Talarico e Massimo Ripepi. L’asse c’è ed esistono tutte le condizioni per consolidarlo». Un’alleanza che potrebbe aprire le porte anche ai delusi del centrosinistra: «Uomini del Pd hanno già manifestato la voglia di incontrarci e di dialogare, visto che il loro partito sta scomparendo. Noi non chiudiamo le porte a nessuno».
L’ultima bordata è riservata ancora a Oliverio: «Con il rimpasto di giunta proverà a recuperare un po’ di vitalità, ma non può fare miracoli a 10 mesi dalla fine del mandato».

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