Ammessi ed esclusi dalla graduatoria che porterà alla scelta del nuovo direttore generale del dipartimento Tutela della salute. Tra vecchie e nuove conoscenze spunta pure qualche pezzo di politica
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Trentasei domande arrivate in due fasi – al termine della prima la Regione riaprì i termini del bando perché insoddisfatta del numero dei candidati – e trentatré ammessi. Si “sfideranno” per ottenere una delle poltrone più ambite (e complicate) della burocrazia regionale: quella di direttore generale del dipartimento Tutela della salute. Dopo il pensionamento dell’ex dg Riccardo Fatarella, l’interim è andato a Bruno Zito ma nelle intenzioni della politica c’è quella di dotare la struttura di un vertice stabile, che possa governare i tanti dossier aperti con la prospettiva di restare al proprio posto. Per questo è nato l’avviso pubblico al quale avevano risposto, per l’amministrazione regionale, in pochi. Almeno fino al termine previsto originariamente: il 31 luglio. Una volta dilatati i tempi, la rosa si è ampliata. Ma non tutti sono stati ammessi. Banali errori oppure assenza di requisiti (al netto di eventuali ricorsi) hanno tenuto fuori Gianfranco Scarpelli (l’ex direttore generale dell’Asp di Cosenza avrebbe dimenticato di allegare il curriculum), Antonino Scavelli (altro dirigente dell’Azienda bruzia), Anna Rosalba Buttiglieri (già dg della “Mater Domini”: niente firme su candidatura e curriculum) e Flavio Cedolia (per lui non risulterebbe «comprovato lo svolgimento di funzioni dirigenziali per almeno un quinquennio»). Gli altri passano tutti il vaglio. E ci sono habitué delle selezioni per gli incarichi dirigenziali – tra ex attuali manager – e qualche new entry, come Vincenzo Barone, ingegnere e membro del Nucleo Via della Regione. C’è pure un po’ di politica nella graduatoria, a meno di omonimie. Si parte dall’ammissione (con riserva, però) di Maria Emilia Intrieri, più nota come Marilina. Che da Garante per l’infanzia (ruolo ricoperto nell’era Scopelliti) vorrebbe passare al governo della sanità. E poi, nell’elenco c’è un Antonio Scalzo che, visti i precedenti da manager del consigliere del Pd (è stato dirigente dell’Arpacal), potrebbe essersi proposto anche per l’ambitissima poltrona.
C’è chi vorrebbe riaffacciarsi nelle camere con vista della Cittadella regionale, come Bruno Calvetta (dg del dipartimento Lavoro sempre nell’era Scopelliti) o Vincenzo Caserta (anche lui passato dalle stanze dello stesso dipartimento) e chi potrebbe passare dalla gestione di un’Azienda sanitaria od ospedaliera al governo dell’intero sistema. Potrebbero fare il salto Salvatore De Paola, direttore sanitario dell’Annunziata, il “suo” dg Achille Gentile, Antonio Perri, direttore di distretto dell’Asp di Cosenza, e Antonio Belcastro, dg dell’Azienda Mater Domini.
Questo l’elenco completo degli ammessi. Alla fine del pezzo è possibile scaricare la lista con le motivazioni per ammissioni ed esclusioni.
Manuela Baccarin;
Vincenzo Barone;
Antonio Belcastro;
Bruno Calvetta;
Giancarlo Carci;
Vincenzo Caserta;
Antonino Daffinà;
Antonino De Lorenzo;
Salvatore De Paola;
Francesco Italiano;
Giovanni Fedele;
Achille Gentile;
Maria Emilia Intrieri;
Vincenzo Carlo La Regina;
Luigi Danilo Latella;
Francesco Laviola;
Luigi Mancuso;
Vittorio Elio Manduca;
Domenico Marino;
Antonio Menniti;
Vincenzo Mirarchi;
Francesco Nunziata;
Giovanni Paola;
Antonio Perri;
Sergio Petrillo;
Vittorio Elio Prejanò;
Giuseppe Putortì;
Alessandro Ridolfi;
Elga Rizzo;
Giuseppe Quintavalle;
Antonio Scalzo;
Gianfranco Sirna.