Mer. Lug 17th, 2024

Nella “vacatio” di Siderno, decisivi appaiono il ruolo “diplomatico” della Belcastro (Caulonia) e quello propositivo di Calabrese (Locri)Per i primi cittadini sarà essenziale lavorare in maniera unitaria con obiettivi che portino tutti nella stessa direzione

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I sindaci della Locride ripartono, dunque, da Giuseppe Campisi, primo cittadino di Ardore. La sua elezione alla presidenza del Comitato dei sindaci arrivata all’unanimità dopo un periodo abbastanza burrascoso, che ha “bloccato” l’attività dell’Associazione dei Comuni, apre nuove speranze per l’attività futura di un organismo che in passato non ha mancato di dare buoni frutti sul territorio. Ma che negli ultimi anni è sembrato, invece, paralizzato da schermaglie e contrapposizioni, poilitiche e non, che hanno impedito i risultati positivi che un territorio come questo della Locride potrebbe, e dovrebbe, conquistare. Non fosse altro che per gli innumerevoli problemi che si porta appresso, ma anche e soprattutto per le notevoli potenzialità di cui dispone e che potrebbero fare la differenza, nel contesto regionale calabrese.

L’assise dei sindaci della Locride che aveva mesi addietro “sofferto” parecchio prima di arrivare all’elezione di Caterina Belcastro, sindaca di Caulonia, come presidente dell’assemblea – e lo ha fatto dopo vari tentativi, con una maggioranza veramente risicata – in quest’ultima occasione è riuscita invece ad eleggere il presidente del Comitato senza scossoni e in perfetta armonia. Favorita probabilmente dall’opera di mediazione della stessa Caterina Belcastro, prima donna ad occupare la carica di presidente dell’organismo dal momento della sua costituzione ad oggi.

Adesso Giuseppe Campisi si appresta a guidare l’organo esecutivo dei sindaci consapevole dell’impegno non facile che lo attende. Ma già le sue parole subito dopo l’elezione sono sembrate andare nel verso giusto, visto che ha precisato come la sua nomina a presidente rappresenti un punto di partenza non solo per l’esecutivo ma per l’intera assemblea che, finalmente, si è resa conto che per uscire dal lungo empasse in cui si è trovata e si trova deve iniziare ad agire ed operare in maniera unitaria con obiettivi precisi che portino tutti i sindaci nella stessa direzione.

Di lavoro da fare nella Locride ce n’è parecchio e il sindaco di Locri Giovanni Calabrese con il suo “decalogo”, che ha spianato la strada alla condivisione degli altri primi cittadini e quindi all’elezione unitaria di Campisi, ha messo sul tappeto una serie di problemi sui quali i sindaci saranno chiamati a lavorare nell’immediato futuro.

Il neo presidente potrà contare su un Comitato abbastanza variegato i cui componenti rappresentano le varie aree in cui è stato diviso il territorio della Locride. Ne farà anche parte Giovanni Calabrese, presente di diritto per statuto al pari del primo cittadino di Siderno, posto oggi vacante perchè il Comune è commissariato. Una presenza, quella di Calabrese, in passato spesso critico con l’associazione, importante proprio perché ha portato all’attenzione dell’assemblea un documento che, nella sostanza, ha tracciato la linea che si dovrà seguire per affrontare i problemi della Locride. Insomma le premesse per quella che Campisi ha già indicato come una «nuova stagione» dei sindaci, ci sono. È necessario ora portare avanti un vero progetto che dia i suoi frutti.

L’organo “esecutivo”dell’AssoComuni

I componenti il Comitato dei sindaci della Locride sono stati designati su base territoriale, divisi quindi per le macroaree in cui si è voluto idealmente suddividere il territorio di competenza.

Per l’area nord sono stati designati Giuseppe Femia (Marina di Gioiosa), Alessandro Taverniti (Pazzano) e Vittorio Zito (Roccella Jonica)

Rappresentano l’area centro Vincenzo Loiero (Grotteria) e Giuseppe Lupis (Agnana), oltre al presidente Giuseppe Campisi (Ardore).

Vito Antonio Crinò (Casignana), Vincenzo Maesano (Bovalino) e Giovanna Pellicanò (Staiti) sono invece i rappresentanti nel Comitato dell’area sud.

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