Ven. Nov 22nd, 2024

C’è anche il Comune di Camini tra i destinatari della richiesta avanzata dal dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità della Regione Calabria di avvio del procedimento amministrativo di richiesta di restituzione del finanziamento di quasi tre milioni di euro, relativo ai lavori di costruzione dell’impianto di depurazione in località “Ellera” a servizio dei comuni di Camini, appunto, Monasterace e Stilo.

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Le verifiche avviate dalla Regione attestavano, tra l’altro, che la Procura della Repubblica di Locri ha in corso indagini per individuare eventuali reati derivanti dall’incompleta realizzazione del depuratore consortile di Camini e dai danneggiamenti subiti per atti vandalici derivanti dallo stato di abbandono dell’impianto e dalla contestata assenza di adeguata custodia.

«Ravvisato altresì – è scritto nella comunicazione della Regione al Comune di Camini – che il deterioramento dell’opera comporta un peggioramento generale del quadro di salute pubblica e dell’ambiente, che si aggiunge al mancato raggiungimento degli obiettivi programmativi della Regione Calabria per i quali sono state impegnate notevoli risorse finanziarie», la Regione contesta un comportamento omissivo da parte dei Comuni interessati, disponendo l’avvio del procedimento amministrativo di revoca del finanziamento e finalizzato alla restituzione della somma di € 2.875.424,66.

Immediata la presa di posizione del capogruppo di minoranza in consiglio comunale Adrian Pileggi che in una nota diffusa agli organi di stampa ha scritto che ««Il sottoscritto e i cittadini hanno appreso dalla stampa che la Regione Calabria con una nota del dipartimento regionale ambiente e territorio e del dipartimento infrastrutture e lavori pubblici dello scorso mese di ottobre indirizzata al Sindaco Giuseppe Alfarano e al Responsabile del Settore Tecnico Carmelo Daqua ha chiesto chiaramente al Comune di Camini la restituzione del finanziamento di 2.875.424,66 Euro per il depuratore consortile in contrada Ellera mai entrato in funzione e oggi in stato di abbandono e degrado. Proprio sul depuratore consortile la Procura della Repubblica di Locri ha avviato da qualche tempo il procedimento penale n. 1347/17 Mod. 21 dove vi sono coinvolti a vario titolo ventidue tra politici, dirigenti, tecnici, progettisti e azienda appaltatrice dell’opera e tra essi anche l’ex sindaco di Camini Anna Micelotta e l’ex responsabile del settore tecnico Francesco Daqua. Si tratta di uno scandalo assolutamente vergognoso che offende la pubblica opinione e che ha danneggiato la salute dei cittadini, il territorio e l’ambiente ma soprattutto anche le casse dello Stato. Il Sindaco Giuseppe Alfarano avrebbe dovuto informare di detta nota dell’ente regionale sia il Consiglio Comunale sia la comunità di Camini poiché si tratta di una grave questione che riguarda tutti e che potrebbe causare il dissesto economico-finanziario del Comune ma né verbalmente né per iscritto, la minoranza consiliare per quanto la riguarda è stata informata. Il sottoscritto e i cittadini si chiedono adesso come il Sindaco intende procedere nei confronti della Regione Calabria e se baderà a costituire il Comune parte civile nel processo che andrà a svolgersi per stabilire eventuali colpe e responsabilità che hanno portato ad avere una struttura di diversi milioni di Euro a essere una “cattedrale nel deserto”.  Il Comune di Camini sta vivendo una fase della sua storia politico-amministrativa piuttosto difficile poiché vi sono altri due procedimenti penali a carico di ex sindaci e amministratori comunali come la vicenda della scuola materna dove vi è già stato un rinvio a giudizio e quella dei reflui in località “Stanò” e “San Nicola” dove sono indagati anche l’attuale primo cittadino e il tecnico comunale. Camini ha una storia secolare e si è sempre rialzata dalle varie e gravi vicende del passato e se la sua cittadinanza, che ha un forte senso di identità e appartenenza, riscoprirà nuovamente la libertà, l’unità e la serenità, allora le odierne difficoltà si potranno superare e il paese potrà finalmente riprendere il cammino del progresso civile e culturale per il bene delle future generazioni».

Adrian Pileggi, capogruppo consiliare comunale di minoranza “Progresso Democratico” e dirigente regionale del Partito Comunista (PC)

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