Gio. Ago 15th, 2024

Il 9 aprile, in ritardo e solo a seguito di sollecitazione della Prefettura, siamo stati chiamati
in sede di Consiglio Comunale ad approvare il bilancio di previsione 2019-2021, dal quale
è emersa una situazione particolarmente delicata per i conti dell’ente.
Innanzitutto, balza agli occhi come il fondo cassa del Comune sia stato progressivamente
prosciugato: mentre nel 2013, anno di insediamento della prima Giunta Fuda, la riserva
disponibile per l’ente era di circa 2,5 milioni di euro, nel 2019 risulta pari a 562.000 euro. A
questo dato particolarmente significativo si aggiunge una incapacità cronica di attrarre
finanziamenti: emblematico l’ultimo caso dell’esclusione del Comune di Gioiosa Ionica
dall’elenco dei beneficiari degli ingenti finanziamenti stanziati dalla Giunta Regionale e
del Ministero dei Beni Culturali attraverso i quali molti Comuni della Locride riceveranno
diversi milioni di euro per la riqualificazione di aree archeologiche e siti religiosi.
Al progressivo depauperamento delle casse comunali, bisogna aggiungere l’assoluta
incapacità da parte dell’Amministrazione Fuda di riscuotere i tributi comunali che allo stato
dei fatti si attesta al 55%: il quadro che emerge, affatto rassicurante, lascia presagire un
evidente pericolo di dissesto finanziario per il Comune di Gioiosa Ionica in un futuro
prossimo. Questa situazione è stata oggetto di un incontro pubblico promosso dagli
amministratori, i quali fra una slide e l’altra, hanno precisato che lo stato rovinoso delle
casse comunali non dipende da responsabilità di questa amministrazione ma dalla
riduzione dei trasferimenti dallo Stato agli enti locali.
Excusatio non petita, accusatio manifesta, direbbero i nostri avi. Noi ci limitiamo a
sottolineare come l’attuale maggioranza abbia messo in scena un tentativo disperato e
sicuramente malriuscito di mettere le mani avanti per nascondere le proprie responsabilità
e la propria incapacità amministrativa.
A fronte di una situazione così grave per i conti dell’ente, a farne le spese sono le fasce più
deboli che si vedono oberate da tasse sempre più esose e servizi ridotti all’osso: andava in
questa direzione la nostra proposta di esentare dal pagamento dell’addizionale IRPEF
tutte le famiglie con redditi sino a 15.000 euro, contribuendo anche attraverso una
riduzione del 30% delle indennità percepite dagli amministratori. Ci sembrava una proposta
che avrebbe potuto trovare pacifico accoglimento, anche perché, durante la scorsa
consiliatura, la Giunta Fuda aveva fatto – giustamente – vanto della scelta di ridurre le
indennità di carica degli amministratori, consentendo alle politiche sociali di beneficiare di
25.000 euro per l’anno 2013 e 50.000 euro per gli anni successivi.
Così non è stato purtroppo. La nostra proposta è stata respinta con la consueta arroganza.
Adesso capiamo anche bene il perché: gli amministratori, mentre chiedono sacrifici a tutti
i cittadini gioiosani e le casse comunali piangono, aumentano le somme da loro percepite
a titolo di indennità di carica al massimo consentito dalla legge, andando ad incidere
negativamente sul bilancio comunale per oltre 100.000 euro l’anno.
Tutto ciò, seppur legittimo, ci appare moralmente inaccettabile e non condivisibile.
Come minoranza, nel corso dello scorso Consiglio Comunale, lo abbiamo fatto presente a
chiare lettere. Allo stesso modo, abbiamo segnalato che l’eventuale approvazione
dell’aumento delle tariffe TARI oltre il termine fissato al 31.03.2019, oltre che vessatorio
per le tasche dei cittadini, avrebbe comportato una violazione di legge esponendo il
Comune ad un contenzioso potenzialmente pericolosissimo, in quanto ogni singolo utente
avrebbe potuto impugnare eventuali accertamenti TARI davanti all’Autorità Giudiziaria,
con conseguente condanna alle spese a carico dell’Ente determinando, in ipotesi, danni
rilevantissimi per le finanze comunali. L’invito ragionevole di non approvare questo
punto rinviandolo ad altro Consiglio, ahinoi, è rimasto inascoltato.
Peraltro, l’aumento della tariffa della TARI ci risulta offensivo a fronte di un servizio di
raccolta differenziata porta a porta che continua a coprire solo una parte di territorio
comunale, relegando al ruolo di “discarica del paese” le zone periferiche, che peraltro sono
le più popolose. Al contrario, l’estensione della differenziata porta a porta su tutto il
territorio comporterebbe l’aumento della percentuale di raccolta differenziata e
conseguentemente minori costi per il conferimento in discarica, non sono stati raggiunti gli
obiettivi minimi del 25% per ottenere un risparmio per i cittadini, ma ci ritroviamo oggi
nell’elenco dei Comuni morosi, avendo maturato un debito nei confronti della Regione
Calabria di più di 1 milione di euro per la tariffa dovuta per il conferimento in discarica.
Debiti accumulati, tariffe ed aliquote al massimo, servizi insufficienti, fondo cassa quasi
azzerato, assenza di programmazione, nessuna attenzione per le famiglie in difficoltà, zero
investimenti per il futuro. Queste le caratteristiche principali di un bilancio previsionale che
non possono in alcun modo trovarci favorevoli.
Come ciliegina sulla torta, farebbe ridere se non fosse grave, la decisione di acquistare tre
iPhone per la reperibilità del Sindaco e di alcuni dirigenti per una spesa di circa 2800 euro
all’anno. L’Italia è il primo paese europeo per numero di cellulari pro capite, con una media
di circa due telefoni a testa: ci viene difficile immaginare come nel 2019, sia necessario
gravare sulle tasche dei cittadini per avere uno smartphone. Più che una necessità, ci sembra
un banale ed irrispettoso capriccio che ha il sapore di una beffa.
Gioiosa Ionica, 12/04/2019
Il Gruppo “Cambiamo Gioiosa”

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