Mar. Lug 16th, 2024

Durante un incontro a Vibo il candidato alla Presidenza della Regione ha detto al ministro della Salute: «Possiamo e dobbiamo rialzarci da soli, perché se si va avanti così saremo costretti ad andare fuori dalla Calabria anche per le cure più comuni». E sul leader della Lega ha aggiunto: «Ha svelato il suo intento: fare gli interessi del Nord»

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«Basta commissariamenti, basta tagli illogici che penalizzano i territori più disagiati, possiamo e dobbiamo rialzarci da soli, perché se si va avanti così saremo costretti ad andare fuori dalla Calabria anche per le cure più comuni». È quanto ha detto oggi il candidato alla Presidenza della Regione Pippo Callipo al ministro della Salute Roberto Speranza, presente a Vibo a un incontro elettorale a sostegno di Antonio Lo Schiavo, candidato al Consiglio regionale con la lista “Io resto in Calabria”. «Nei miei giri in lungo e in largo sul territorio calabrese – ha aggiunto Callipo – sto constatando situazioni assurde, ho visto macchinari molto costosi comprati e rimasti imballati per la mancanza di personale qualificato. Da questa situazione possiamo e dobbiamo venire fuori dando spazio alle nostre eccellenze, perché in Calabria abbiamo grandi professionalità che potrebbero contribuire a far rinascere il sistema sanitario regionale». Al ministro Speranza Callipo ha poi ribadito quanto detto già a diversi esponenti del governo venuti in Calabria negli ultimi tempi: «Queste visite vanno benissimo, ci danno fiducia, ma vogliamo che il sostegno concreto del governo nazionale ci venga garantito soprattutto dopo che avremo vinto le elezioni». E non è mancato neanche un riferimento alle recenti dichiarazioni di Matteo Salvini, arrivato nei giorni scorsi in Calabria. «È stato finalmente svelato il vero intento della Lega: far “affiancare” chi governerà la nostra Regione dai presidenti delle Regioni del Nord. Come se noi non avessimo la forza e l’intelligenza per governarci da soli e dovessimo per forza farci guidare, o meglio colonizzare, da chi, ovviamente, farebbe gli interessi delle aree forti del Paese e non certo del Sud».    

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