Mar. Lug 16th, 2024

Il patron Bruno è prontoa rivolgersi pure a Tar del Lazio e Consiglio di Stato

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Entro domani il neo presidente del Roccella, Romeo Bruno, inoltrerà alla Corte Federale d’appello della Figc-Lega nazionale dilettanti il dettagliato ricorso, predisposto da un nutrito e qualificato pool di legali tra cui un avvocato specializzato in diritto sportivo, avverso alla lacunosa, tardiva e con diverse contraddizioni sentenza di condanna – emessa il 10 agosto scorso – inflitta alla società reggina, all’iscrizione nel torneo di serie D già fatta da circa 20 giorni e a stagione calcistica già conclusa da circa 40 giorni (30 giugno), dai giudici del Tribunale Federale.

Un verdetto che oltre ad essere nelle motivazioni “viziato” da diverse incongruenze ed errori procedurali e temporali, difetti di notifiche e altro, al momento avrebbe “condannato”, per via del punto di penalizzazione inflitto al team roccellese, la compagine reggina a disputare, al posto del Corigliano, il campionato regionale di Eccellenza e non, come, invece, è avvenuto sul campo ed entro i termini temporali stabiliti dalla stessa Lega in virtù di due comunicati ufficiali e tanto di classifica cristallizzata, il torneo di serie D.

Ma uno degli aspetti che ha creato stupore e dubbi di ogni genere è per quale motivo, visto che il cosiddetto “lodo arbitrale legato al tardivo pagamento degli emolumenti, risalenti alla stagione 2018-2019, da corrispondere all’allenatore Domenico Giampà” era stato già definito a dicembre del 2019, perché il problema non è stato preso in esame e “chiuso” entro il 30 giugno scorso, data di chiusura ufficiale dei campionati dilettantistici. In questi sei mesi qual è stato il lavoro compiuto, neppure “da remoto” come poi, stranamente, è stato tra l’altro fatto il 10 agosto, dal Tribunale Federale della Figc? Ma non è tutto. Per quale motivo la Lega, a maggio scorso, aveva deciso di archiviare il procedimento a carico del Roccella salvo poi, addirittura il 21 luglio, riaprirlo senza peraltro informare il club?

ANTONELLO LUPIS (Gazzetta del Sud)

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