‘Sceso in campo per liberare regione da logiche coloniali’
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“Il fronte dell’opposizione l’ha spaccato chi ha gestito in modo cinico, chiuso e ottuso questa come la prima fase con Callipo. Le responsabilità sono di coloro che hanno gestito con ottusità questa fase non di Oliverio. Mi sono prodigato fino all’ultimo per ricomporre ed ha trovato una chiusura. E sapete perché? Perché l’unico assillo è stato quello di salvaguardare e tutelare la rielezione o l’elezione di tre persone. Vi pare che un grande partito possa ragionare in questi termini, mettere in primo piano l’interesse di tre persone rispetto al progetto generale? Ecco perché siamo in campo, per bloccare questa deriva, contrastarla e per creare le condizioni per un rilancio della sinistra ancorata a valori e alla bussola del bene comune e non degli interessi dei singoli”. Così l’ex governatore della Calabria Mario Oliverio ha spiegato il perché della sua candidatura alla presidenza della Regione in occasione delle prossime lezioni regionali. “Si presentava Callipo – ha detto ancora Oliverio – come l’Olivetti del Mezzogiorno, l’innovatore, quello che era destinato ad aprire una nuova stagione per la Calabria ed il sud e dopo 4 mesi ed una sconfitta sonora costata 25 punti di differenza dalla presidente Santelli c’è stata la fuga e nessuno ha aperto una riflessione”. “Noi siamo in campo – ha detto ancora Oliverio – per liberare la Calabria da una logica coloniale con commissariamenti dappertutto. Quello della sanità ha prodotto un disastro. Io da presidente mi sono battuto contro il commissariamento e ho trovato un muro di gomma in tutti i governo, da Renzi a Gentiloni a Conte primo e secondo. E allora primo punto rimuovere il commissariamento che è una battaglia che può essere vinta solo se c’è una scossa popolare e il voto a questa lista è un voto che va innanzitutto in questa direzione. Poi liberare la Calabria dai commissariamenti che hanno desertificato la vita democratica, la partecipazione. Quello che è avvenuto due anni fa nella scelta delle candidature da parte del centrosinistra con Callipo si sta riproponendo oggi, in modo aggravato. Fino all’ultimo ho insistito per mettere in campo una ricomposizione unitaria ma ho incontrato sordità e indifferenza cinica. E’ anche contro questa deriva che siamo in campo. Terzo valorizzare le energie della Calabria, aiutarla ad affermare un suo ruolo al pari delle altre regioni. La nostra lista è espressione di territori competenze, esperienze diverse, qualificata. Anche coloro che vengono indicate come personalità su cui innescare dubbi sono di primissimo ordine. Francesco D’Agostino, ad esempio, è un imprenditore che ha subito un procedimento giudiziario dal quale uscito con grandissimo onore perché la sentenza è stata netta. E’ una battaglia, la nostra, anche per affermare una cultura dei diritti, una rottura di questa indole alla criminalizzazione della Calabria”.