Mar. Lug 16th, 2024
Oliverio, Barilaro e Mirabello durante la festa - Fonte dell'immagine: Gazzetta del Sud

Non luogo a procedere per il governatore, per l’ex assessore Trematerra e per la dirigente Arlia. Iacucci assolto in abbreviato. Al centro del procedimento il trasferimento del sindaco di Acquaro all’ente in house della Regione

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Avrà inizio a marzo per sole due persone il processo-stralcio dell’inchiesta su “Calabria Verde” (azienda in house della Regione che ha inglobato le aziende Afor, Arssa e Comunità Montane) che vedeva coinvolte sei persone tra cui il presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, e il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, ex capo struttura del governatore. Il gup di Catanzaro Paola Ciriaco venerdì ha stabilito il non luogo a procedere, al termine dell’udienza preliminare, per il governatore Oliverio, l’ex assessore della giunta regionale di centrodestra Michele Trematerra e l’ex dirigente dell’azienda Franca Arlia. Nel corso dell’udienza Iacucci, tramite l’avvocato Gregorio Barba, ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato discutendo per la propria posizione e venendo assolto per non aver commesso il fatto.
Rinviati a giudizio, invece, il sindaco di Acquaro Giuseppe Barilaro  e l’ex direttore generale di Calabria Verde Paolo Furgiuele. L’accusa di abuso d’ufficio contestata al governatore riguardava la nomina di Barilaro, dipendente del Comune di Francica, in un distretto di Calabria Verde del Vibonese «per fare ottenere ai politici coinvolti un ritorno elettorale».

L’INCHIESTA Il primo step dell’inchiesta focalizzava l’attenzione sul comando di Barilaro dal Comune di Francica a Calabria Verde, avvenuto nel 2014. Il secondo step, invece, riguardava la proroga del comando, decisa dall’amministrazione nel 2015. In entrambi i casi, secondo l’accusa, dietro il trasferimento del sindaco non c’erano esigenze organizzative dell’ente; la sua cooptazione, invece, è stata considerata funzionale a interessi riguardanti il consenso politico-elettorale della maggioranza guidata da Oliverio. Così non è avvenuto, però, secondo il gup, che ha rinviato a giudizio l’ex manager Furgiuele e il sindaco Barilaro. Cadrebbe quindi il “movente” politico dell’accusa nel trasferimento illecito di Barilaro.

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