Ven. Ago 23rd, 2024

La Calabria rientra nelle top five delle regioni italiane con la migliore reputazione turistica a livello internazionale negli ultimi cinque anni e posizioni lievemente più basse per la reputazione a livello nazionale. La classifica, basata su 15 indicatori reputazionali che vanno dalla dimensione della governance a quella della cultura, della persona e della sicurezza, per citarne solo alcuni, è frutto di una ricerca presentata da Mauro Alvisi, Presidente del Dipartimento Europeo della Reputazione (UCEE) Bruxelles e Fondatore e Presidente di Medita Hub nell’ambito del secondo appuntamento “La Calabria che vogliamo”, ospitato dal Senato della Repubblica. Al centro dell’analisi, gli indicatori reputazionali regionali e il loro legame con lo sviluppo economico. Perché, come ha spiegato Alvisi, “la reputazione è una moneta capace di trasformare un territorio” poichè incide anche sull’economia: ogni 5 punti di indicatore reputazionale, che viene calcolato su una scala da 1 a 500, incide con un incremento del 3% del numero di visitatori.

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La reputazione – ha detto Alvisi – è in grado di spostare l’economia di una regione come la Calabria che di turismo può anche vivere“. Tra le regioni italiane, stando ai dati della ricerca, la Calabria è quella con il più alto di fidelizzazione ma ha un gap di comunicazione e di attrazione. Pur essendo una regione che può offrire molto per quella fascia di turismo che interessa di più i millennials e che è sempre più in crescita: il turismo emozionale, che punta tutto sulle esperienze autentiche”. Per Giorgio Sotira, Vice Presidente e Direttore Generale Civita Cultura Holding “ancora c’è tantissimo da fare ma questi dati sono veramente incoraggianti per l’intero paese. Se il meridione, se la Calabria riescono a spiccare il volo da un punto di vista turistico questo è un dato assolutamente postivo. Si parte dalla reputazione, si afferma un branding si fa un marketing. Ci sono altri indicatori, come quello della Banca d’Italia – ha sottolineato Sotira – che evidenziano la possibilità delle regioni meridionali di promuovere vari tipi di esperienza. I turisti, coloro che cercano vacanze culturali cercano la tipicità, cercano delle esperienze vere. I dati danno la possibilità di sperare bene per il futuro” “La Calabria e il meridione hanno una pluralità di centri che sono interessanti da un punto di vista turistico e culturale. La pluralità – ha aggiunto Sotira – è un valore; corrisponde a ciò una maggiore difficoltà di organizzare i servizi in maniera trasversale. Perché altrimenti questa concentrazione dei centri e dei luoghi che potrebbero essere di interesse non viene messo a sistema e questo sarebbe gravissimo“. Giuseppe Nucera, referente Federturismo Confindustria Calabria, che ha sottolineato come “il 95% dei turisti e dei visitatori ritornano” in Calabria, una sorta di appello a chi ha lasciato la regione: “Noi che amiamo la nostra regione dobbiamo insistere per fare emergere il positivo. Ci sono molti pregiudizi La Calabria non è terra di ‘ndrangheta. È terra di cultura, è terra di gente onesta, laboriosa. I migliori calabresi sono andati via. Noi dobbiamo cercare ritornare o che vengano, facciano delle iniziative perché abbiamo bisogno del loro aiuto“.

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