Dall’America all’Europa, professionisti e pensionati scelgono la costa cosentina come rifugio ideale tra natura e accoglienza
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I borghi della costa tirrenica cosentina stanno attirando un numero crescente di persone provenienti dall’estero, affascinate dalla natura incontaminata, dal mare e dalla qualità della vita. Anche se parlare di ripopolamento è prematuro, poiché i giovani continuano a lasciare questi luoghi per cercare opportunità altrove, il fenomeno di chi sceglie di trasferirsi in Calabria rappresenta una controtendenza interessante e ricca di storie.
Tra i nuovi arrivati c’è chi, come George Gottlob, luminare nel campo dell’intelligenza artificiale, ha scelto l’Università della Calabria per lavorare ma vive a Paola. “È un paradiso,” dice, elogiando la costa e l’accoglienza ricevuta. Tony e Francine Smarrelli, una coppia di ex insegnanti americani, hanno venduto la loro casa negli Stati Uniti per trasferirsi a Scalea. Con una spesa mensile notevolmente ridotta e una qualità della vita migliore, si godono il mare, il buon cibo e la cordialità della comunità locale.
Mabel Bocchi, ex campionessa di basket, ha trovato il suo angolo di serenità a San Nicola Arcella, dove può godersi il clima, gli spazi per i suoi animali e la vicinanza alla famiglia. Allo stesso modo, Marcelo D’Andrea, preparatore atletico della Nazionale argentina vincitrice dei Mondiali, ha scelto di tornare alle sue radici acquistando una casa a Fuscaldo, accolto calorosamente dalla comunità locale.
A San Lucido si sono stabiliti tre personaggi illustri: John Trumper, linguista britannico di fama internazionale; William Bondar, docente universitario di origine cubana con un passato di esperienze accademiche in tutto il mondo; e Wolfgang Glatzel, astrofisico tedesco che, con la moglie, trascorre gran parte dell’anno in un casale immerso nel verde.
Questi racconti sono un omaggio al fascino senza tempo della Calabria tirrenica, capace di offrire pace, bellezza e una nuova prospettiva di vita a chi la sceglie come casa. Una rinascita discreta, ma significativa, che potrebbe rappresentare una speranza per il futuro di questi luoghi.