«Risale ai governi di Renzi e Gentiloni l’iter delle autorizzazioni rese di recente per la ricerca di idrocarburi in mare e in terra. Nel merito registriamo l’ennesima sfacciata iniziativa di campagna elettorale del governatore calabrese Mario Oliverio e del suo assessore all’Ambiente, Antonella Rizzo, che hanno annunciato ricorsi spacciandosi per difensori del nostro mare». Lo affermano, in una nota, i deputati M5s Giuseppe d’Ippolito e Francesco Sapia, rispettivamente componenti delle commissioni Ambiente e Sanità. «Riguardo a queste ricerche – proseguono i due parlamentari – il governo in carica e il Movimento Cinque Stelle non hanno dato alcun parere favorevole. Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, e il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, hanno ribadito la decisa contrarietà del Movimento, anche rispetto alle trivellazioni». «Inoltre – sottolineano i due deputati – al Ministero dello Sviluppo Economico si sta procedendo al rigetto delle richieste dei nuovi permessi di ricerca, mentre con il decreto Semplificazioni bloccheremo 40 istanze di trivellazione ad oggi pendenti». «Non ci sorprende – attaccano i 5stelle – la sovversione della verità da parte di Oliverio e Rizzo, gli stessi che hanno spianato la strada alle discariche private, che hanno chiuso gli occhi sui permessi fuori termine all’impianto di trattamento e smaltimento presso il Distretto agroalimentare di qualità della Sibaritide e che in malo modo hanno trasferito dalla Regione ai Comuni le competenze nella gestione dei rifiuti, con gravissime conseguenze per i fornitori dei servizi e l’intero ciclo. A nulla, a tale ultimo proposito, vale la farraginosa procedura per scarsi tre mesi che la Regione ha inventato al fine di sovrapporsi ai Comuni». «In piena coerenza con il nostro impegno e le nostre battaglie sul territorio contro i colossi del petrolio, modificheremo presto – concludono D’Ippolito e Sapia – le norme delle precedenti maggioranze che, anche acconsentendo alla pericolosissima pratica dell’Air-gun, ne hanno favorito gli interessi ai danni delle comunità locali e degli ecosistemi. Efficienza ed energie rinnovabili sono l’unica strada percorribile e peraltro creano 20 volte più posti di lavoro rispetto alle fonti fossili».
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