Ven. Nov 22nd, 2024

Nel 2022 la Calabria, secondo l’analisi del Dossier Ecomafia di Legambiente, è stata la regione con il più alto numero di roghi

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Centinaia gli incendi che hanno interessato tutto il territorio regionale in questi caldi giorni, una situazione monitorata con attenzione dalla Protezione Civile che ha chiesto un impiego massiccio di uomini e mezzi dei comandi provinciali dei Vigili del Fuoco calabresi e il supporto logistico proveniente da altre regioni. Nel 2022 la Calabria, secondo l’analisi del Dossier Ecomafia di Legambiente, è stata la regione con il più alto numero di incendi: 611 su un totale nazionale di 5.207 che hanno interessato una superficie boscata pari a 11.236 ha su un totale 68.665, mentre nel periodo 2017-2021 sono stati commessi 3.202 reati di incendio boschivo e sono andati in fumo 87.201 ettari. Secondo Legambiente, però, si è investito molto sulla tecnologia e sulla capacità di intervento, ma rimane il problema della prevenzione del territorio che in Regioni come la Calabria continua a rimanere esposto e vulnerabile.

«É essenziale ed urgente invertire la rotta nella nostra Regione – ha dichiarato la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta – Le concause degli incendi sono diverse: dalle azioni criminali, all’incuria, all’inadeguatezza delle misure di prevenzione e controllo, alla crisi climatica, sempre di origine antropica, con le alte temperature che si stanno verificando in questi giorni. Non possiamo e non dobbiamo consentire la distruzione del patrimonio verde e della biodiversità calabresi. Anche sul fronte incendi, come sulla depurazione, sul ciclo dei rifiuti e sulle altre criticità ambientali irrisolte, chiediamo alla Regione Calabria ed a tutti gli Organismi preposti, maggiore incisività nelle azioni di prevenzione, maggiore gestione nella patologia e quella capacità di visione sul futuro che dovrebbe essere la caratteristica indispensabile di chi governa in questa fase di svolta della storia”.

Sulla tematica “scottante” – è proprio il caso di dirlo – è intervenuta anche Coldiretti: il caldo torrido sta “bruciando” la frutta e la verdura nei campi con vere e proprie ustioni che provocano la perdita del raccolto dai peperoni, alle angurie, dai pomodori alle melanzane al bergamotto. Per le produzioni assicurabili, le aziende agricole hanno già aperto il sinistro presso il Consorzio di Difesa dalle calamità. E’ l’allarme che ha lanciato l’associazione degli agricoltori calabrese in relazione all’ondata di afa. «É una situazione drammatica» – sottolinea Coldiretti Calabria che «ha chiesto al Dipartimento Regionale Agricoltura di attivare le procedure per verificare se esistono le condizioni per riconoscimento della calamità per la riduzione dei contributi previdenziali per le imprese agricole e i loro lavoratori».