I troppi «ritardi» determinano la cancellazione del finanziamento da 43 milioni
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Ora la conferma la si può leggere nero su bianco su carta intestata della Regione Calabria: il governo ha revocato un finanziamento di 43 milioni di euro destinato alla bonifica dell’amianto. I fondi per rimuovere la sostanza killer messa al bando ormai da decenni – l’Osservatorio nazionale amianto l’anno scorso ha stimato in 280 i decessi in Calabria per amianto e malattie asbesto-correlate – erano già stati concessi alla Regione e inizialmente erano destinati ai soli edifici pubblici. Poi sono stati rimodulati per interventi generali di bonifica dall’amianto, ma ora è acclarato che non arriveranno più a causa della «mancata comunicazione, nei termini, della volontà di utilizzare tali risorse» anche per la nuova destinazione.
È la stessa Regione, in particolare il dipartimento Ambiente, ad attestarlo rispondendo a un’interrogazione dei consiglieri regionali del Pd Nicola Irto, Franco lacucci, Ernesto Alecci, Mimmo Bevacqua e Raffaele Mammoliti. «Tuttavia – si legge nella risposta del dg del dipartimento Salvatore Siviglia – è opportuno rimarcare che detto finanziamento era finalizzato alla sola rimozione delle coperture/manufatti contenenti amianto e non anche al consequenziale successivo ripristino (talvolta anche di natura strutturale) degli stessi edifici oggetto di intervento». Dunque, al finanziamento iniziale «andava necessariamente accompagnata una dotazione di importo pressoché analogo, attualmente non disponibile tra i fondi di bilancio regionale né tantomeno sopportabile dai singoli soggetti (istituzionali e non) che avrebbero beneficiato delle somme per la rimozione, effettuando i summenzionati interventi».