Sab. Ago 10th, 2024

di Raffaella Silvestro

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De Magistris parla alla pancia degli elettori

e fa un’insalata di concetti, soprattutto sul

Servizio sanitario regionale. Proietta nell’immaginario

collettivo la riapertura degli ospedali, ma non dice come

dovrebbe avvenire né fa alcun riferimento alla necessità di

rivedere la rete dell’assistenza ospedaliera”. Lo afferma il

deputato M5S Giuseppe d’Ippolito.

“Il sindaco di Napoli – prosegue – mette insieme la

telemedicina con il problema dei medici del 118, che richiede

soluzioni quadro a livello nazionale, cui stiamo lavorando. de

Magistris allude poi all’emigrazione sanitaria da 310 milioni

annui ma non dice che in Calabria c’è un risaputo mercato in

ambito sanitario, con precisi contatti e strategie per portare

malati al Nord, specie di cuore. Non sa che il Movimento 5

Stelle fu determinante per attivare la Cardiochirurgia pubblica

di Reggio Calabria, che era ferma da anni e oggi garantisce

interventi e cure di qualità a centinaia di calabresi. Noi, che

invece entriamo nel merito delle questioni, pensiamo che: il

Piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale debba cessare

attraverso un accordo con lo Stato, visto che dal ’99 ad oggi la

Calabria non ha ricevuto almeno 3miliardi e 300milioni che ha

invece speso per assicurare l’assistenza dei malati cronici;

nell’immediato, sollecitati i ministeri dell’Economia e della

Salute, vadano sbloccati i primi 60 dei 180 milioni che il

parlamento ha già destinato alla sanità della nostra regione,

che di conseguenza potrà procedere ad assunzioni rapide di

personale, per come previsto dalla seconda legge Calabria; la

rete dell’assistenza ospedaliera deve essere al più presto

rivista sulla base delle specificità territoriali, considerato

che la Calabria ha un interno molto poco raggiungibile e

caratterizzato da un clima piuttosto rigido; la telemedicina è

una possibilità, ma occorre tenere conto che l’ultimo miglio

della fibra ottica è di rame, quindi non abbiamo ancora una vera

banda ultra-larga e allora è più utile rafforzare le strutture

territoriali, anche in termini di prevenzione, l’illustre

sconosciuta; la politica deve poter intervenire con urgenza (e

competenza) nella programmazione sanitaria, anche alla luce

della recente sentenza della Consulta che ha meglio chiarito i

rapporti tra Stato e Regione in fatto di sanità, sicché vanno

riprogettate le reti assistenziali e a riguardo va rivisto con

attenzione il rapporto tra pubblico e privato; il futuro

Consiglio regionale dovrà essere in grado di agire a tutti i

livelli per rimuovere le incrostazioni di potere (e dipendenza

da certa, insana politica) che esistono nelle aziende del

Servizio sanitario calabrese; sulla ricostruzione dei bilanci

delle aziende pubbliche della salute vada fatto un lavoro, anche

politico, di profondità, tenendo lontani tutti i responsabili

amministrativi delle contabilità sballate o falsificate; gli

elettori debbano essere chiamati alla piena collaborazione,

visto che tra politica e sanità privata esistono troppi forti

legami di interessi”.

“Questi – conclude d’Ippolito – sono soltanto alcuni punti

concreti, ma avremo modo di discuterne e confrontarci nelle

nostre iniziative pubbliche”.

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