Mar. Lug 16th, 2024

La riflessione di Fabio Maragucci

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Sappiamo bene che addentrarsi nei meandri della burocrazia, soprattutto della Pubblica Amministrazione non è facile e né, tantomeno barcamenarsi tra marche da bollo, moduli infiniti e farraginose procedure. Quando poi ci si imbatte nell’inadeguatezza di qualche “burocrate” incurante dell’utenza e di quello che deve affrontare dal punto di vista amministrativo e pratico, la matassa diventa ancora più inestricabile. Più volte ho trattato il tema “burocrazia” e quello dei quotidiani scontri con gli uffici e con alcuni (non tutti, per fortuna) burocrati, spesso riottosi a introdurre qualsiasi cambiamento che possa migliorare la cosiddetta PA, ma sono consapevole e certo dell’arduo compito che spetta a chi vuole combattere contro una “macchina infernale” creata dagli stessi uomini che devono farne uso.

Tralasciando le semplici procedure amministrative ancora oggi cartacee e non informatizzate, i nodi vengono al pettine quando i cittadini si trovano a dovere fare i conti con le pseudo competenze dell’amministrazione comunale e dell’ATERP.

Ogni richiesta di manutenzione sulla pubblica via, che attraversa le aree adiacenti le cosiddette “palazzine”, viene rimpallata tra i due soggetti lasciando i cittadini in balia del degrado, di ataviche perdite idriche, voragini dalla quali è oramai possibile accedere alle catacombe e alberi d’alto fusto cresciuti a dismisura senza alcuna potatura.

Inutili le numerose segnalazione all’URP, perché la risposta è sempre la stessa: “la competenza non è nostra”.

Per entrare nello specifico, nel popoloso quartiere Gebbione, a pochi passi dall’aeroporto, da anni sono state segnalate copiose perdite idriche, voragini oramai diventate scavi archeologici e alberi d’alto fusto mai potati, nonostante la scarna pulizia delle aiuole da parte di Castore. Evidenti omissioni debitamente documentate con filmati e con immagini che non lasciano spazio a interpretazioni.

Burocrazia e solo burocrazia quindi, nonostante echeggi ancora nella memoria la morte di un cittadino causata dalla caduta di un grosso albero cresciuto a dismisura, probabilmente senza la giusta e dovuta manutenzione.

Oggi quello che viene percepito dai cittadini sono solo passerelle, inaugurazioni e l’utilizzo di danaro pubblico per opere mai completate e che nulla portano al benessere civico; tutto ciò a evidenziare una palese inadeguatezza e incompetenza che lascia la cittadinanza, già ampiamente avvezza a uno smoderato libero arbitrio, nello sconforto e sottomessa a una sorta di rassegnazione sociale senza via d’uscita.

Fabio Maragucci

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