Ieri a Gioia Tauro si è temuto il peggio. La paura è che il fiume Budello esondasse come nel 2010. Qualche settimana fa, dietro le proteste dei residenti del quartiere Fiume, il letto del torrente è stato parzialmente pulito e forse questo ha aiutato tanto, insieme alle migliorati condizioni meteorologiche, a scongiurare lo straripamento. Condizioni meteorologiche migliori, pulizia dell’alveo e il mare non agitato, affinché accogliesse le acque del fiume senza respingerele, hanno evitato che ritornasse l’incubo esondazione. Ingrossato come non mai dalle piogge incessanti del week-end. Oltre 110 i mm di acqua piovana si sono riversati ieri nella cittadina hanno determinato, non solo l’ingrossamento del fiume, ma anche l’allagamento della nuovissima stazione ferroviaria della città, le immagini del sottopassaggio (nel Tgnews) invaso da una marea di acqua piovana sono impressionanti. A monitorare di continuo il temuto corso d’acqua gioiese, a rischio straripamento nella giornata di domenica, sono state le forze dell’ordine affiancate dalla protezione civile e da due squadre dei vigili del fuoco di Palmi e Gioia. Mentre la strada provinciale che unisce Gioia Tauro a Rizziconi è stata chiusa in via cautelativa con un’ordinanza del neo sindaco Alessandro Giovinazzo per i tanti detriti che si sono riversati lungo l’arteria. Situazione critica anche nell’entroterra pianigiano. Le cittadine di Cosoleto, Scido, Delianuova, Sinopoli, già colpite pesantemente nelle scorse settimane hanno dovute fare i conti con questo nuovo nubifragio. Le strade già devastate sono state invase nuovamente dal fango e da detriti vari.
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