Circa una settimana addietro abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio comunale di integrare l’ordine del giorno del Consiglio del 28 giugno 2018 con tre punti di discussione. Il primo riguardava le criticità connesse al sistema depurativo e fognario; il secondo concerneva il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani; e il terzo la mancata restituzione a soggetti privati di locali a tutt’oggi occupati dal Comune, malgrado la risoluzione dei contratti di locazione sia avvenuta a dicembre del 2012!
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Tale richiesta non è stata accolta adducendo delle motivazioni di carattere procedurale. In buona sostanza ci è stato detto che i punti di discussione da noi suggeriti andavano corredati da una proposta di deliberazione e da una relazione illustrativa, al fine di consentire agli uffici una valutazione nel merito.
Successivamente, però, abbiamo ricevuto una PEC con la quale ci veniva inoltrata la documentazione relativa alla seduta consiliare del 28 giugno ma tale documentazione, per i punti indicati dalla maggioranza, non era accompagnata da alcuna proposta di deliberazione né, tantomeno, delle relazioni illustrative (sic!). La disparità di trattamento rispetto alle richieste dei gruppi di opposizione appare tanto evidente quanto inquietante.
La mancata trasmissione ai capigruppo di opposizione delle proposte di deliberazione ha, di fatto, impedito ai consiglieri di minoranza di dare il proprio contributo al procedimento deliberativo attraverso la predisposizione di eventuali emendamenti, i quali, com’è noto, vanno trasmessi al Presidente del Consiglio entro il giorno precedente a quello dell’adunanza.
Durante la seduta consiliare, gli esponenti della maggioranza hanno sostenuto che la documentazione è stata inviata via PEC, ma siamo in grado di dimostrare che tra i documenti allegati non figuravano né proposte di deliberazioni né relazioni illustrative.
Uscendo dalle noiose questioni burocratiche e procedurali, ciò che ci inquieta è il fatto che la maggioranza non ha ritenuto di adottare la medesima elasticità che in passato, a più riprese, così come nel Consiglio di ieri, ha riservato a se stessa. Nelle precedenti riunioni dei capigruppo, infatti, non sono state mai prodotte le proposte di deliberazione e le relazioni illustrative relative ai punti inseriti all’ordine del giorno.
Noi avremmo voluto discutere del sistema depurativo per capire, ad esempio, come mai la società consortile che dovrebbe farsi carico della gestione del depuratore non è stata ancora costituita, malgrado l’impegno assunto nell’accordo di programma sottoscritto con la Regione Calabria. Era nostra intenzione favorire la pianificazione di iniziative finalizzate a prevenire eventuali criticità future.
Avremmo voluto discutere del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, per comprendere le ragioni dei disservizi connessi alla distribuzione dei mastelli; dei danni provocati in questi ultimi giorni dalla società incaricata di svolgere il servizio; e, soprattutto, avremmo voluto capire come mai l’Amministrazione continua a pagare circa 60.000 € al mese per un servizio incompleto e, in molti casi, inadeguato.
E avremmo voluto affrontare la questione relativa alla mancata restituzione a soggetti privati dei locali occupati a tutt’oggi dal Comune, malgrado la risoluzione dei contratti di locazione sia avvenuta addirittura nel lontano anno 2012! In buona sostanza il nostro Comune continua a occupare degli immobili di proprietà privata – che avrebbe dovuto invece liberare celermente – esponendo l’Ente a un grave pregiudizio economico-finanziario e gli amministratori ad un potenziale danno erariale, con aggravio di spese di cui dovrà farsi carico l’intera comunità bovalinese.
Per le ragioni sopra evidenziate, abbiamo chiesto il rinvio del Consiglio comunale. Era nostra intenzione infatti favorire la correzione delle anomalie procedurali illustrate e, soprattutto, ristabilire condizioni di equità tra l’Amministrazione e i gruppi di minoranza. A seguito del rigetto della nostra legittima richiesta abbiamo deciso di abbandonare la seduta, non prima però di aver chiesto la verbalizzazione delle nostre rimostranze e allegato agli atti un documento che sarà trasmesso anche alla Prefettura di Reggio Calabria.
Nel comunicare la decisione di informare il Prefetto, dai banchi della maggioranza consiliare si è levato un applauso ironico, che la dice lunga sul rispetto dei ruoli istituzionali dell’Amministrazione. Prova ne è che l’opposizione, nonostante sia trascorsa circa una settimana dal sollecito inviato dalla Prefettura al Comune, sta ancora aspettando l’assegnazione dei locali dove poter svolgere la propria attività.
I Consiglieri di opposizione
Francesco Gangemi
Rosalba Scarfò
Gloria Versace
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