Altra tappa dell’iniziativa di Libera “La memoria non va in vacanza. Un percorso quasi mistico fino a Pietra Cappa, nel cuore dell’Aspromonte.
Continua....
Anche ieri la memoria e l’impegno nel cammino vero la liberazione alla ‘ndrangheta. Si è rinnovata la marcia dino fino a Pietra Cappa, nel cuore dell’Aspromonte per ricordare Lollo Cartisano e tutte le vittime innocenti della ‘ndragheta. Nei pressi del monolite più alto d’Europa che sovrasta il paese di Natile superiore occupando circa 4 ettari di terreno e svettando in altezza per oltre 100 metri. Situata sul versante orientale del Parco dell’Aspromonte, nella valle chiamata delle Grandi Pietre proprio per la presenza di numerosi conglomerati rocciosi modellati dalle intemperie fino ad assumere formi paricolari, Pietra Cappa ha origini antichissime e appare citata già negli antichi monumenti medievai.
Sul monolite aleggiano diverse leggende, legate alla lotta tra il bene il male. Quella di orgine cristiana Pietro e la sua malizia. Gesù avrebbe chiesto agli apostoi, affamati, di far penitenza portando su per la montagna delle pietre. Pietro scelse quella più piccola, che vide trasformata in briciola di pane rispetto alle succelenti pagnotte dei suoi compagni. Alla richiesta di prendere una seconda pietra, l’apostolo risponde scegliendo quella più grande. In realtà si tratta di ammonimento: il Maestro le indica infatti per giaciglio. Fu allora che Pietro chiese di far rimanere quella pietra lì per l’eternità. La pietra gonfiò tanto da assumere le proporzioni del monolite che sa di storia, di fede ma anche di vicende agghiaccianti proprio come quella di Lollò Cartisano, sequestrato, ucciso e poi seppeito in quel luogo. Un appuntamento che si rinnova dal 2003 che chi non vuole dimenticare, ripercorrendo i passi che un pentito descrisse nei dettagli e che consentì alle forze dell’ordine di trovare le spoglie del fotografo di Bovalino sequestrato il 22 luglio 1993. Un percorso faticoso e emotivo: allo stesso tempo liberatorio per chi è convinto che la memoria sia la base di partenza per non essere sommersi dall’indifferenza e dall’ignoranza. Un cammino per non dimenticare ma anche per la lasciarsi catturare dalla bellezza del paesaggio, dalla forza ed al contempo fragilità delle storie raccontate dai familiari durante il percorso, significa vivere insieme la memoria nel Sentiero che porta a Pietra Cappa. è questo che, negli anni, ha portato centinaia di persone, arrivate da ogni parte d’Italia a percorrere, insieme, un sentiero di raccoglimento e di memoria che vuole diventare testimonianza d’impegno.
Durante il cammino, iniziato alle 7 di mattina anche ieri si sono ricordate anche altre vittime innocenti della ‘ndrangheta, storie di alcune vittime raccontate dai loro familiari presenti alla marcia. Al termine del tragitto la S. Messa in memoria delle vittime, concelebrata da don Luigi Ciotti presidente di Libera, da Don Ennio Stamile Coordinatore Regionale di Liberta e da Don Giuseppe Fiorillo di Libera Vibo. Prima della messa è stata pianta una bandiera di Libera sul monolite.
(fonte Quotidiano del Sud)