Dom. Set 1st, 2024

Ieri, alle ore 11:00, si è tenuta, presso l’aula consigliare del Comune di Bovalino, la conferenza stampa che ha annunciato le tre opere giunte in finale per la V edizione del premo letterario Mario La Cava. Nel corso dell’incontro, sono state indicate anche le modalità di svolgimento della cerimonia di premiazione, che avrà ovviamente luogo a Bovalino, il prossimo 24 aprile, anche se resta ancora da definire la location presso la quale si svolgerà l’evento.
Alla conferenza sono intervenuti il sindaco Vincenzo Maesano, l’assessore alla Cultura Pasquale Blefari e il presidente del Caffè letterario Mario La Cava Domenico Calabria mentre, tra il pubblico in sala, oltre ai giornalisti, erano presenti anche alcuni soci del circolo culturale e diversi cittadini.
A prendere per primo la parola è stato il sindaco che, dopo i saluti di rito, ha espresso la sua personale soddisfazione per i lusinghieri risultati ottenuti in questi anni dall’organizzazione del premio, fortemente voluto dalla sua amministrazione e in grado di rappresentato un caposaldo della sua attività politico-amministrativa. Subito dopo è stato il turno di Domenico Calabria, che ha reso noti i risultati cui è giunta la giuria designata (composta, oltre che da Calabria stesso e dall’assessore Blefari, da critici letterari di spessore come Cinzia Leone, Giuseppe Lupo e Marco Gatto), che ha attentamente vagliato le tre opere finaliste tra le quindici in concorso. Ai soci del Caffè Letterario, invece, toccherà scegliere l’opera vincitrice del Premio dei Lettori.
Ecco le tre opere finaliste:

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  1. Io sono Gesù di Giosuè Calaciura(Edizioni Sellerio),che racchiude in sé l’impeto dell’avventura e dell’epica, l’intrigo famigliare, la paranoia del sospetto, la tensione del mistero irrisolvibile. Vi si ritrovano molti dei temi cari all’autore: l’infanzia e la difficoltà di crescere, l’innocenza delle creature più fragili, la miseria morale degli adulti, l’irruenza dell’eros. Calaciura ha inoltre pubblicato i romanzi Malacarne, Sgobbo (Premio selezione Campiello 2002), La figlia perduta, La penitenza, Borgo vecchio e Il tram di Natale, oltre a scrivere e dirigere trasmissioni per conto della Rai.
  2. Il popolo di mezzo di Mimmo Gangemi (Ed. Piemme), che rappresenta una saga su ciò che gli Italiani sono stati, ossia emigranti: essi venivano chiamati con disprezzo negri quando, agli inizi del ‘900, giungevano in America dall’Italia, perché “tanto bianchi non apparivano”. Erano il popolo di mezzo, sradicato dalle origini per cercare lì un futuro migliore. L’autore ha scritto diversi romanzi, tra cui Il giudice meschino (Premio selezione Bancarella 2010), da cui è stata tratta la serie tv omonima interpretata da Luca Zingaretti, La signora di Ellis Island, il prezzo della carne e Un acre odore di aglio.
  3. La quercia di Brugel di Alessandro Zaccuri (Ed. Aboca), in cui il rapporto con la realtà, il significato dell’arte e la necessità del racconto sono gli elementi che permetteranno di venire a capo di un enigma altrimenti irrisolvibile. Zaccuri ha anche pubblicato i romanzi Il signor figlio (Premio Selezione Campiello 2007), Infinita notte e Dopo il miracolo, oltre a essere autore di alcuni saggi su temi dell’immaginario contemporaneo, dal titolo Citazioni pericoloseIl futuro a vapore e In terra sconsacrata.

Oltre a questo, il premio speciale La Melagrana, riservato di solito a un personaggio noto e di spicco del panorama culturale nazionale, sarà stato conferito a Luigi Maria Lombardi Satriani, professore emerito presso l’Università La Sapienza di Roma, che ha insegnato anche all’Università della Calabria, di cui è stato preside della Facoltà di Lettere e Filosofia e Prorettore per le attività culturali. Lombardi Satriani è stato anche presidente dell’Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche e studioso dei fenomeni antropologici. Ha pubblicato opere capitali sul tema tradotte anche all’estero, tra cui ricordiamo Il ponte di San Giacomo (Premio Viareggio 1982), Diritto egemone diritto popolareNel labirinto e Il sogno di uno spazio.
Rispondendo alle domande dei giornalisti presenti in sala, Domenico Calabria ha dichiarato:

Per organizzare un premio i sacrifici certamente non mancano e i problemi sono parecchi, ma anche questa edizione siamo riusciti a portare a termine ogni nostro proposito. Se da un lato la soddisfazione è quella di essere riusciti ad avere una certa credibilità, e quindi riconoscimenti per le attività che svolgiamo, dall’altro la delusione è quella che si riceve da quegli enti proponenti di cultura e di sostegno economico che, purtroppo, non la dispensano in egual misura.

Il sindaco Maesano, invece ha tenuto a sottolineare:

Il Premio letterario Mario La Cava si è inserito bene nel contesto nazionale della cultura, pertanto la comunità bovalinese è orgogliosa e fiera di questo patrimonio storico-culturale che ci ha lasciato il nostro illustre concittadino, Mario La Cava, e lo custodirà gelosamente preservandone i valori e gli ideali, valori alti e significativi quali l’amore per la propria terra e quello per la propria gente.

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