La strada Bovalino-Bagnara, un tempo ambizioso progetto di collegamento tra il versante ionico e quello tirrenico, è oggi un simbolo di incompiutezza e sperpero di denaro pubblico. Con soli 900 metri completati e inaugurati nel 2012, questa arteria avrebbe dovuto bypassare l’abitato di Platì, ma si è arenata quando i nuovi piloni del viadotto sono stati costruiti in zone soggette a dissesto idrogeologico. Un chilometro di viadotto, abbandonato a se stesso, testimonia la mancata realizzazione di un collegamento veloce tra le due coste.
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Tuttavia, ora c’è una nuova luce all’orizzonte. Un tavolo tecnico composto da rappresentanti di Anas, Regione, Città Metropolitana e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si è riunito per affrontare la questione della messa in sicurezza della Strada Provinciale 2 (SP2), l’alternativa alla vecchia Strada Statale 112. Questi tratti completati, ma da tempo chiusi al transito veicolare a causa di rischi legati a fenomeni franosi, richiedono interventi urgenti.
Il sindaco di Platì, Rosario Sergi, ha sottolineato l’importanza di garantire la viabilità interna mentre si lavora alla realizzazione di nuove opere. “Un’opera non esclude l’altra,” ha dichiarato Sergi. “Nel breve periodo, per dare speranza a questi territori fortemente penalizzati, si debba intervenire sulla strada esistente.” La SP2 potrebbe diventare la tangenziale di Platì, rendendo più veloce la percorrenza.
L’interesse del territorio per il ripristino della SP2 è forte, e si spera che il tavolo tecnico possa portare a una decisione di finanziamento per la messa in sicurezza. Nel frattempo, il viadotto abbandonato potrebbe trovare nuova vita come parte di questa soluzione.
In conclusione, la Bovalino-Bagnara è molto più di una “boutade” elettorale: è un problema reale che richiede soluzioni concrete e un impegno concreto da parte delle istituzioni