Mer. Lug 17th, 2024

Pene dai 4 ai 5 anni per un pestaggio che risale al 2015. Dopo aver versato centinaia di euro per ottenere una patente senza seguire le lezioni, un 22enne si è vendicato su quelli che riteneva i responsabili del raggiro

Continua dopo la pubblicità...


futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

I carabinieri di Taurianova hanno arrestato, in esecuzione di ordine per la carcerazione, cinque persone di San Giorgio Morgeto giudicati responsabili in via definitiva dei reati di estorsione aggravata e lesioni personali aggravate.
Il provvedimento è stato eseguito a carico di Andrea Sorbara, 41enne pregiudicato, Girolamo Avati, 22enne, precedentemente incensurato, Domenico Fida, 28enne gravato da precedenti di polizia, Valentino Avati, 28enne con precedenti di polizia, Giuseppe Sorbara, 59enne, precedentemente incensurato, tutti residenti a San Giorgio Morgeto e definitivamente condannati alla reclusione dai 4 ai 5 anni.
Le indagini, infatti, avrebbero chiarito che gli uomini, in concorso tra loro, nel 2015 avevano malmenato con schiaffi, pugni e calci e utilizzando un bastone metallico due cittadini del luogo, costringendoli anche a consegnare loro 1.500 euro in contanti. La brutale aggressione e la richiesta estorsiva sarebbero state promosse da Girolamo Avati che riteneva le vittime responsabili di una truffa commessa a suo danno.
In particolare, Avati, precedentemente, aveva versato diverse centinaia di euro a un terzo soggetto, contattato via internet, il quale gli aveva garantito la possibilità di conseguire una patente senza frequentare le lezioni della scuola guida. Nonostante l’esborso in denaro la patente, però, la patente non era mai arrivata, mentre il truffatore era scomparso con i soldi. Avati, quindi, con l’aiuto di amici e parenti aveva deciso di farsi giustizia da sé, recandosi a casa dei due, per poi aggredirli nelle vie del paese e costringerli a farsi riconsegnare i soldi.
La ricostruzione della vicenda da parte dei carabinieri ha quindi consentito un esito processuale sfavorevole nei loro confronti, con una condanna definitiva per tutti i fatti addebitati.
Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati trasferiti nel carcere di Reggio Calabria.

Print Friendly, PDF & Email