Mer. Nov 20th, 2024

Il pm di Milano Paolo Storari ha chiesto condanne dai 3 anni ai 10 anni e 8 mesi di carcere per i nove imputati, tra cui Roberto Manno (per lui la richiesta più alta) figlio del presunto boss della ‘ndrangheta Francesco Manno e arrestato nel novembre del 2017, nel processo con rito abbreviato con al centro l’esplosione – avvenuta circa un anno fa – di una bomba davanti alla casa di un operaio ecuadoriano a Pioltello, nel milanese.
L’attentato dinamitardo, secondo le indagini dei carabinieri e di Storari, fu compiuto per un prestito a tassi d’usura non restituito e provocò ingenti danni a tutta la palazzina dell’hinterland del capoluogo lombardo. Nell’udienza dell’ottobre scorso era emerso che un testimone dell’inchiesta avrebbe subito delle minacce prima dell’inizio del processo, che tiene davanti al gup Guido Salvini. Per quelle intimidazioni verbali ricevute, il 20 settembre scorso, da un parente di uno degli imputati del processo è indagato, da quanto si è saputo, Giuseppe Manno, altro componente della famiglia Manno, che è stato poi interrogato dagli investigatori. Il giudice ha aggiornato l’udienza al prossimo 22 novembre per l’arringa del difensore di Roberto Manno, l’avvocato Ivano Chiesa e quel giorno potrebbe arrivare la sentenza.
A fine novembre del 2017 erano stati arrestati, oltre a Roberto Manno, suo cugino Manuel, Fabrizio Gambardella e Francesco Pentassuglia, accusati, a vario titolo, di estorsione, usura e violenza privata.
A febbraio del 2018, poi, sempre nello sviluppo delle indagini sulla bomba, erano stati arrestati anche Filippo Manno, Maurizio Schiraldi, Massimo Signorelli e Alessio De Biasi, accusati, a vario titolo, di detenzione e porto di materiale esplodente aggravato dal metodo mafioso, porto e vendita illegale di armi e furto.

Continua....


futura
autolinee-federico-agos-24
JonicaClima
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow