Mer. Lug 17th, 2024

Una condanna e un’assoluzione per la bomba fatto deflagrare il 30 marzo 2017 all’altezza di un panificio di Lamezia, danneggiando casualmente l’auto di un gip, parcheggiata nelle vicinanze dell’esercizio commerciale, vero destinatario dell’attentato. E’ il verdetto pronunciato dal Tribunale collegiale di Salerno, presidente Paolo Valiante a latere Maria Lamberti e Rosaria De Lucia, (competente per territorio quando si tratta di magistrati parti offese o indagati), che ha  assolto, con la formula “per non aver commesso il fatto” Francesco Gigliotti, 33 anni, accogliendo le istanze difensive dell’avvocato Teresa Bilotta, condannando Davide Belville, 27 anni, (difeso dal legale Antonio Larussa) a dieci mesi di reclusione oltre al pagamento delle spese processuale, con l’esclusione però dell’aggravante mafiosa. Il pubblico ministero in aula, invece,  aveva chiesto quattro anni di reclusione per ciascuno degli imputati, accusati di danneggiamento aggravato.

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L’auto del magistrato colpita per sbaglio

Secondo le ipotesi accusatorie Gigliotti avrebbe accompagnato con una moto Belville sul posto, mentre quest’ultimo, dopo aver percorso un piccolo tratto a piede avrebbe posizionato l’ordigno facendolo esplodere, frantumando il vetro della portiera sinistra, lesionando il parabrezza e il portellone posteriore dell’auto del magistrato requirente, parte offesa nel procedimento. Con le aggravanti di aver commesso il fatto su beni esposti per necessità o consuetudine alla pubblica fede e per agevolare la ‘ndrangheta operante nel Lametino. Quest’ultima aggravante è caduta nel corso del dibattimento: il destinatario dell’attentato, sentito in qualità di teste, ha escluso di aver ricevuto minacce o richieste estorsive, riferendo di aver appreso solo dopo l’indagine chi fossero i presunti autori dell’attentato e d’altro canto il giudice ha precisato che la sua auto è stato danneggiata per puro caso senza che l’accaduto  potesse ritenersi in  alcun modo rivolta alla sua persona.

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