Lun. Ago 12th, 2024

“Gregory è un ragazzino duro dei quartieri bassi che crebbe come un angelo sui tetti cantando canzoni italiane con la stessa dolcezza di Caruso e Sinatra”, scrisse Jack Kerouac. Il Gregory in questione è il poeta della “beat generation” Gregory Corso, un personaggio dalla vita travagliata, difficile e contrastata, eppure illuminata, nel buio profondo in cui è spesso caduto, dalla  Luce  della sua  Poesia.

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A lui è dedicato il docufilm “Bomb! Burning Fantasy” (2015, Italia) diretto da Matteo Scarfò (soggetto di Giovanni Scarfò e sceneggiatura di Giovanni Scarfò, Nick Mancuso e Matteo Scarfò) con protagonisti Nick Mancuso, Ray Abbruzzo, Elisabetta Pozzi e John Savage che verrà proiettato nel corso dell’approfondimento culturale in programma sabato

9 novembre alle ore 18 nello spazio culturale “MAG. La ladra di libri”

di Siderno, alla presenza dello stesso Giovanni Scarfò.

Il docufilm, che racconta  alcuni momenti salienti e significativi della vita del poeta Gregory Corso, non segue una narrazione cronologica, ma le suggestioni emotive del rapporto del Poeta con la sua Poesia. E di storia da raccontare ce n’è davvero tanta per questo artista di origine calabrese (di padre) e di madre abruzzese, che incrociò il suo destino artistico con i più grandi poeti del ‘900, come Prèvert e Genet, ma soprattutto Fernanda Pivano, dalla quale Corso troverà sempre massima ospitalità e sostegno.

Una vita spericolata, la sua. Vissuta tra gli Stati Uniti, Parigi, Milano e Roma. Un globetrotter senza una meta precisa che ha sempre preferito seguire soltanto il suo istinto e la sua ispirazione, uniche regole della sua esistenza tutt’altro che banale, conclusasi con gli anni di Roma, laddove venne assistito dalla figlia Sheri, infermiera, e dalla cantante Patti Smith, prima di essere seppellito nel 2011 al Cimitero degli Inglesi.

“Fare un docufilm su Gregory Corso- ha dichiarato il regista Matteo Scarfò-significa, da una parte parlare di un personaggio “profetico”; dall’altra di un uomo  terreno che  ha vissuto i suoi travagli interiori e materiali sempre con grande onestà intellettuale. Le conseguenze sono state una vita condotta all’insegna della Poesia, ai limiti dell’emarginazione, ma vissuta sempre attraverso un comportamento pacato e razionale,  impregnata di affermazioni paradossali e di uno sguardo visionario”.

Appuntamento, dunque, a sabato 9 alle ore 18 nello spazio culturale “MAG. La ladra di libri” di Siderno.

Gianluca Albanese dialoga con Giovanni e Matteo Scarfò.

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