Mar. Lug 16th, 2024

Si apprende nella giornata odierna la gravissima notizia del blocco dei Fondi Europei, ad opera della Commissione europea, a causa di due presunte irregolarità che avrebbero comportato la mancata erogazione di centinaia di milioni di euro.

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Finiscono nel mirino l’ex presidente facente funzioni Nino Spirlì e il direttore generale del Dipartimento Programmazione Maurizio Nicolai.

Ad intervenire rispetto alla seguente tematica sono:

LAURA FERRARA (M5S)La quale, su un post di Facebook, dichiara che: “Il sistema di gestione e controllo della spesa pubblica relativa ai fondi europei in Regione Calabria non si smentisce e risulta essere, ancora una volta, carente e poco trasparente.Ho già presentato apposita interrogazione su quanto emerso dall’esclusiva pubblicata ieri sul sito di “LaC” circa l’interruzione dei pagamenti FSE da parte della Commissione europea nei confronti della Regione Calabria a causa di una serie di irregolarità.Criticità ed errori che si ripetono nel tempo e che oggi potrebbero mettere a rischio l’intero Por Calabria 14-20.In attesa di comprendere meglio come e se si risolveranno tali problematiche voglio far notare come ciò influirà irrimediabilmente sul buon andamento della prossima programmazione europea e la chiusura in tempi certi di quella in corso. Ritardi che si accumulano su altri ritardi.La Calabria ed i calabresi pagano così lo scotto di una spesa scellerata dei fondi comunitari e di un controllo superficiale da parte degli organi preposti.FRANCESCA ROSA D’AMBRA (PSI)“Da quanto si apprende, la Commissione Europea avrebbe bloccato i Fondi Europei per due presunte irregolarità – di gestione e controllo – in particolare, del Fondo Sociale Europeo.La Regione avrà sei mesi di tempo per giustificare le irregolarità contestate dall’UE e, contestualmente, quest’ultima ha provveduto al blocco delle suddette risorse in attesa di chiarimenti. È un episodio gravissimo in quanto l’attuale compagine Regionale, in continuità al lavoro svolto in precedenza, ne dovrà rispondere politicamente, soprattutto alla luce di una campagna elettorale basata sulla continuità e il progresso, sbandierando come l’utilizzo dei Fondi sia la chiave di volta per risollevare le sorti di questa Regione. Una mancata ed esaustiva giustificazione sulla gestione di questi fondi comporterebbe un ulteriore buco alla spesa pubblica che andrebbe, ulteriormente, ad aggravare la situazione calabrese”.PAOLO PARENTELA (M5S)“Da sostituto presidente della Regione, Nino Spirlì e la sua giunta di centrodestra devono rispondere politicamente del blocco a tempo indefinito, da parte della Commissione europea, delle erogazioni del Fondo Sociale Europeo in favore della Calabria, con pesanti conseguenze per la formazione, il lavoro e il sostegno alle politiche scolastiche, dato che tanti milioni sono sospesi per riscontrate irregolarità nel sistema di gestione e di controllo della spesa pubblica.L’atto della Commissione Ue, comunicato nello scorso agosto, dunque in piena campagna elettorale per le ultime Regionali ma diventato noto di recente, pesa come un macigno sull’operato del dirigente regionale Maurizio Nicolai, negli anni scorsi candidato consigliere regionale, e della responsabile dell’Audit, Roberta Porcelli. Come MoVimento 5 Stelle, eravamo stati tra i pochi a contestare, nel 2020, la nomina di Nicolai a primo dirigente regionale dei Fondi europei, in considerazione della sua pregressa esperienza elettorale. Allora nessuno volle ascoltarci; oggi possiamo dire, in ogni caso, che ci avevamo visto lungo.I gravi rilievi della Commissione siano un monito per la politica, a partire dal nuovo presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché le nomine dirigenziali siano sganciate dalle appartenenze o vicinanze a schieramenti e partiti politici. Resta il fatto che lo stesso centrodestra ha consegnato alla nuova amministrazione regionale l’ennesimo, grave problema. Si tratta di una beffa per la Calabria, che dovrebbe invece svilupparsi anche con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Se non verranno separate politica e dirigenza pubblica, credo che resteremo ancora in una condizione di arretratezza e che l’emigrazione continuerà ad essere la regola.”

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