Dom. Set 29th, 2024

Berlusconi nomina l’ex consigliere regionale responsabile di un dipartimento del partito. Certo il suo posto in lista alle prossime politiche. Possibile la doppia candidatura

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I rumors che circolano da mesi sono diventati certezza: il senatore Giovanni Bilardi è ufficialmente berlusconiano. Non si tratta di una semplice adesione, perché l’ex consigliere regionale della Calabria entra in Forza Italia con un ruolo di primo piano. L’ex premier lo ha infatti nominato a capo del dipartimento nazionale Medicina di territorio. Le altre designazioni riguardano Paolo Russo (Agricoltura), Olimpia Tarzia (Famiglia), Giacomo Papa (Rapporti con la pubblica amministrazione) e Mario Marchitelli (Politiche sulla disabilità).
Per il senatore calabrese la nomina è il sigillo finale a un matrimonio celebrato ormai molti mesi fa, ma tenuto in ghiaccio e in sordina fino a oggi, a poche settimane dall’inizio della campagna elettorale per le politiche 2018. Il passaggio di Bilardi in Fi comporterà conseguenze – peraltro già ampiamente previste – per la composizione finale delle liste azzurre, soprattutto di quelle reggine. La nomina a capo dipartimento rispecchia inevitabilmente la volontà di Berlusconi di riservare un posto al sole al senatore eletto tra le fila di Grande Sud.
Bilardi sarà dunque riconfermato per la corsa a Palazzo Madama, come e in che modo si vedrà. I bene informati assicurano che per lui potrebbe esserci il doppio piazzamento: all’uninominale e nel listino regionale. Gli altri aspiranti a un seggio parlamentare, del resto, potranno tentare una obiezione politica fino a un certo punto, dal momento che l’unico senatore reggino uscente del centrodestra (a parte Antonio Caridi, in carcere dopo l’operazione Mammasantissima) è proprio Bilardi.
Attualmente, il medico prestato alla politica siede nei banchi del gruppo Federazione della libertà, che racchiude sigle quali Idea e Partito liberale. Il passaggio di Bilardi in Fi sarebbe potuto avvenire già nella scorsa primavera, ma esigenze di coalizione avrebbero spinto il capogruppo azzurro Paolo Romani a chiedergli di aderire alla formazione guidata dal giurista Gaetano Quagliariello, in modo da permettere a quest’ultimo di sedere al tavolo delle trattative per la stesura del Rosatellum 1, poi bocciato malgrado l’iniziale accordo tra forze bipartisan, tra cui il M5S.
Pare che a formulare la richiesta a Bilardi sia stato anche Berlusconi, durante un incontro riservato a Palazzo Grazioli che ha sostanzialmente anticipato l’adesione ufficiale di oggi.

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