La notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre, i Carabinieri della Compagnia di Bianco (RC) hanno fermato due cittadini sudanesi, ritenuti responsabili di aver traghettato un gruppo di 14 migranti di origine bengalese dalle coste libiche fino alle rive calabresi. I migranti sono sbarcati autonomamente nel pomeriggio del 31 ottobre sulla spiaggia di Galati, una frazione del Comune di Brancaleone (RC). Uno dei due uomini, che si è dichiarato minorenne, è stato identificato insieme al compagno grazie a un tempestivo intervento delle forze dell’ordine.
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È stata determinante la collaborazione della popolazione locale: alcuni residenti, infatti, hanno avvistato l’imbarcazione in avvicinamento e hanno prontamente segnalato la situazione al numero di emergenza 112. Questo ha permesso ai Carabinieri di raggiungere la spiaggia pochi minuti dopo lo sbarco dei migranti e di identificare i due presunti scafisti che cercavano di confondersi tra le persone appena arrivate.
Durante la perquisizione sul luogo dello sbarco, i militari hanno trovato dispositivi GPS, telefoni cellulari e satellitari in possesso dei due sospettati, indizi che indicano un possibile coinvolgimento diretto nella gestione e navigazione dell’imbarcazione. Questi elementi, insieme alle successive indagini condotte dalle autorità, hanno fornito prove sufficienti per procedere al fermo dei due uomini, i quali sono stati successivamente trasferiti presso le strutture di detenzione competenti.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Locri e, per il caso del presunto minorenne, dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, sono tuttora in fase preliminare. Come previsto dalla legge, i fermati sono da considerarsi innocenti fino a una eventuale condanna definitiva. L’operazione rappresenta un ulteriore passo dello Stato nella lotta contro il traffico di esseri umani e l’immigrazione irregolare, in un periodo in cui le coste calabresi sono state teatro di numerosi sbarchi.