Mar. Nov 5th, 2024

L’ex premier detta le nuove regole: tesseramento e congressi. La nuova stagione inizierà a settembre. E potrebbe stravolgere gli assetti attuali. Santelli costretta a trovare un accordo tra le varie anime del partito

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Berlusconi è stato fin troppo chiaro: il M5S non è in grado di governare e gli azzurri dovranno essere capaci di affrontare una nuova battaglia, «rimanendo uniti e rinnovandoci profondamente».
L’ex premier, nel corso di un incontro alla Camera con tutti gli esponenti nazionali e regionali, ha dettato le linee guida per la riorganizzazione del partito. Che dovrà ripartire – ha spiegato – da tesseramenti e congressi (comunali e provinciali)  in tutti i territori. E la Calabria non farà eccezione.
Sembra finito, insomma, il tempo del “partito del capo”, elettoralmente attrattivo grazie al carisma del suo leader. Per questa via, Forza Italia si appresta dunque a trasformarsi profondamente: da forza verticistica a formazione democratica, i cui rappresentanti siano espressione della volontà degli iscritti.
È, quella progettata da Berlusconi, una sorta di mutazione genetica per il partito nato nel 1994 all’indomani dello scoppio di Tangentopoli. Una ripartenza dalla base, una metamorfosi suggerita dall’ultimo voto politico, che ha premiato il M5S e la Lega, e dalla generale disaffezione verso i partiti moderati, considerati troppo distanti dalla società reale.
Ma Berlusconi è convinto che per Forza Italia possa ancora esserci un futuro: «Siamo noi, non certo il Pd – ha spiegato a parlamentari e consiglieri regionali –, la risposta al pauperismo e al giustizialismo, che rischiano di distruggere l’Italia, di riportarla indietro di decenni, ma che gli italiani non sopporteranno a lungo. Oggi noi dobbiamo prepararci per quel momento – che non è lontano – nel quale dovremo di nuovo assumerci importanti responsabilità alla guida del Paese». L’ex presidente del Consiglio sarà di nuovo della partita, alle prossime Europee: «Io sarò con voi in questa battaglia. Sarò in campo perché lo considero un dovere morale verso il mio Paese e il mio partito».

 

A SETTEMBRE SI CAMBIA La “rivoluzione” azzurra dovrebbe prendere avvio a settembre, anche se Berlusconi non ha dato indicazioni precise in tal senso. In Calabria, in ogni caso, già fervono i preparativi per rimettere in piedi i pezzi di un partito uscito malconcio dal voto del 4 marzo (anche se con percentuali più alte che in molte altre parti d’Italia).
Il leader azzurro ha parlato di rinnovamento, e non è del tutto escluso che questa nuova direttiva interessi anche l’attuale coordinamento regionale, guidato da Jole Santelli. La deputata cosentina, al timone del partito dalla sua “rifondazione” – avvenuta in seguito alla soppressione del Pdl –, gode della stima incondizionata di Arcore e della gran parte dei dirigenti regionali. È altrettanto vero, tuttavia, che il risultato dei congressi dovrà essere tenuto in debito conto.
Santelli – ammesso che voglia continuare a restare alla guida del coordinamento calabrese – dovrà tenere in considerazione il giudizio di tutti i tesserati. E, soprattutto, dovrà essere in grado di trovare una sintesi tra le varie anime di un partito che, negli ultimi tempi, è stato scosso da molte fibrillazioni.
In primo luogo, ci sarà da sciogliere il nodo relativo alle candidature per le prossime Regionali, per mezzo di un accordo tra i due principali contendenti alla carica di candidato governatore: i sindaci di Cosenza e Catanzaro, Mario Occhiuto e Sergio Abramo. C’è, poi, il capitolo che riguarda le varie realtà provinciali. A Reggio, in particolare, la nomina di Francesco Cannizzaro alla guida del coordinamento reggino ha creato non pochi malumori tra i neo parlamentari Maria Tripodi e Marco Siclari. Quest’ultimo, tra l’altro, vanta ottimi rapporti con il neo vicepresidente di Fi, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, indicato da Berlusconi come l’uomo che dovrà rilanciare definitivamente il partito azzurro.
Un altro caso aperto è quello relativo all’area che fa capo a Piero Aiello, che da tempo coltiva il sogno di una candidatura per la Cittadella. Il gruppo che si riconosce nelle sue posizioni – del quale fanno parte anche i fratelli Tonino e Pino Gentile – alle ultime elezioni è stato alleato di Fi, ma dopo i risultati deludenti si è registrato un nuovo allontanamento. Recuperare queste forze alla causa azzurra potrà essere un passaggio decisivo per il futuro di Santelli alla guida di Fi. Le incognite, però, sono molte: i congressi potrebbero riservare sorprese.