Pessima notizia per i consumatori italiani: secondo i dati settimanali del ministero della Transizione Ecologica appena pubblicati, infatti, il prezzo della benzina in modalità self service sale a 1,660 euro al litro e il diesel a 1,789 euro al litro. E per novembre la situazione peggiorerà.
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“Da quando è iniziata la guerra, nonostante il taglio di 30,5 cent del Governo Draghi, un litro di benzina – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori – costa ora solo 19 cent in meno, con una flessione del 10,3%, pari a un risparmio di 9 euro e 51 cent per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio resta addirittura a livelli superiori a quelli pre-conflitto del 21 febbraio 2022, quasi 7 cent al litro, +3,9%, pari a 3 euro e 33 cent a rifornimento”.
“Rispetto all’inizio dell’anno, la benzina è diminuita del 3,5%, pari a 2 euro e 99 cent per un pieno, il gasolio invece è ancora maggiore del 12,8%, oltre 20 cent al litro, 10 euro e 18 cent a rifornimento. Il nuovo Governo e il nuovo Parlamento devono intervenire come da noi proposto da anni, dando una definizione di prezzo anomalo, per bloccare finalmente questa speculazione vergognosa!” conclude Dona.