Chiesa gremita come sempre per questa tradizionale incoronazione che richiama tante pecorelle all’ovile. La storia si ripete in una chiesa che è affollata solo nei giorni di festa, quando i forestieri sono in larga maggioranza, mentre gli altri giorni vive la sua eterna solitudine senza fedeli che disertano le funzioni liturgiche. Ma del Rosario non è che le cose cambino, il nostro popolo sta abbandonando la chiesa. Nemmeno i Catoja registrano una preponderante affluenza di indigeni, perché ieri sera sia la chiesa che l’Ariiaporu fagogitavano di forestieri che, quest’anno, hanno tributato un successo senza precedenti alla manifestazione voluta dalla passata Amministrazione di Rosario Rocca e ripresa dalla nuova di Mimmo Mantegna con spirito più veemente. Un riconoscimento che nessuno può vanificare, nemmeno chi non frequenta i Catoja perché il successo viene da tutti i forestieri. . Ma se non fosse per i Catoja e la festa della Madonna, Benestare sarebbe già morta, sempre indecisa perché oppressa dall’eterno dubbio amletico: essere o non essere?. FRANCO BLEFARI
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